Sono le 20.38 quando l’aereo papale atterra a Fiumicino, dichiarando a suo modo concluso il viaggio apostolico di Papa Francesco a Marsiglia. Nella città francese si teneva l’incontro dei vescovi del Mediterraneo. E proprio in aereo, il pontefice ha risposto alle domande dei giornalisti su tanti temi delicati. A cominciare dall’eutanasia.

Papa Francesco sul volo di rientro: “Eutanasia? Con la vita non si gioca”

Con la vita non si gioca né all’inizio né alla fine – ha detto Papa Francesco – Con il presidente francese Emmanuel Macron non ho parlato di questo. Abbiamo affrontato il discorso in un’altra visita. Stiamo attenti con le colonizzazioni ideologiche che rovinano la vita umana. Non dico che è una cosa di fede, ma una cosa umana. Con la vita non si gioca.

Inevitabile il ritorno all’Ucraina e alla missione del Vaticano nel Paese. Uno sforzo dal quale, ha ammesso Bergoglio, emerge un po’ di frustrazione, considerando la situazione nel suo complesso. Ma il bilancio è in pareggio:

La Segreteria di Stato sta facendo di tutto per aiutare, anche il Cardinale Zuppi è andato lì. C’è qualcosa con i bambini che sta andando bene.

Sul tema dell’immigrazione: “I migranti vengono trattati come palline da ping pong”

Dunque attenzione spostata su Lampedusa.

A distanza di dieci anni dal mio viaggio lì, dico che la crescita è andata lentamente. Le cose sono migliorate, c’è più coscienza. Prima non ci dicevano la verità. Questo ci renderà più umani e pertanto più divini. Lampedusa è stato il mio primo viaggio, qualcosa di interiore. Ho sentito nel cuore che dovevo andare là.

Sempre sul tema dell’immigrazione:

È diventata una patata bollente che non si sa come prendere. Ci sono stati casi molto brutti, in cui i migranti sono mandati indietro come palline da ping pong e si sa che tante volte finiscono nei lager, peggio di prima. È una vita terribile, il regno del terrore. Soffrono non solo perché hanno bisogno di uscire, ma perché è il regno del terrore. Sono schiavi e noi non possiamo, senza vedere, rimandarli indietro. I migranti vanno accolti, accompagnati, integrati. Se non puoi integrarli nel tuo Paese, li accompagni in un altro. Ma non puoi lasciarli nelle mani di questi trafficanti di morte. Ci sono gruppi di persone che si dedicano a salvare la gente in mare. Al Sinodo ho invitato il capo di Mediterranea.

Appena atterrato, e prima di fare rientro in Vaticano, Papa Francesco si è recato nella Basilica di Santa Maria Maggiore dove ha pregato dinanzi all’icona bizantina del Salus populi romani.

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