Una ritirata su tutta la linea. I senatori del Pd Antonio Nicita e Lorenzo Basso la mettono in questi termini, parlando del nuovo emendamento dell’esecutivo Meloni all’articolo 1 del decreto legge Asset, il dispositivo all’esame del Senato. Si parla dell’ormai arcinota vicenda del Caro voli.
Caro voli, Nicita e Basso (Pd): “Con il nuovo emendamento, si danno semplicemente all’Antitrust poteri che ha già”
Il nuovo emendamento – scrivono Nicita e Basso in una nota – cancella gli strombazzati annunci estivi di tetto ai prezzi e contrasto agli algoritmi, limitandosi ad attribuire all’autorità Antitrust poteri che già la legge conferisce a essa.
Cos’è successo: con l’emendamento citato in apertura, di fatto cambia forma la regola sul Caro voli che aveva mandato su tutte le furie Ryanair, per esempio. Di fatto è stato eliminato il limite ai prezzi, precedentemente al 200% del costo medio dei tagliandi sulle rotte per le isole. La guerra agli algoritmi “responsabili” dei prezzi esorbitanti è allora demandata appunto al Garante della concorrenza, che ha una sola arma: puntare il dito sulle compagine per accusarle di “abuso di posizione dominante“.
I senatori: “Rimediano goffamente a una legge confusa e inutile”
Nessuna concreta misura di contrasto al caro voli, che ostacola la continuità territoriale con la Sicilia e la Sardegna, viene oggi realizzata dal governo Meloni – si legge sulla nota dei senatori del Pd – e si rimedia goffamente a una norma agostana confusa, inutile, anticoncorrenziale e controproducente, semplicemente rinunciando a realizzare meccanismi efficaci. Il gruppo Pd in Senato ha presentato numerosi emendamenti contro il caro voli in Sicilia e ci auguriamo davvero che il governo non voglia chiudere il dibattito imponendo l’ennesima fiducia all’ennesimo decreto omnibus. Il Pd non ci sta.
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