Il capo dell’intelligence militare ucraina Kyrylo Budanov ha rilasciato una dichiarazione con il bilancio dell’attacco di ieri contro il quartier generale della Flotta russa del Mar Nero a Sebastopoli: sono 9 le persone rimaste uccise, tra le quali si contano anche generali russi, e 16 quelle ferite. Tra queste ultime c’è il comandante del gruppo, il colonnello generale Romanchuk, “in condizioni molto gravi“. Il capo di Stato Maggiore e comandante della 200esima brigata separata di fucili a motore, Tsekov, non è cosciente. Per il momento non sono giunte conferme sulla presunta morte del comandante della Flotta russa del Mar Nero, l’ammiraglio Viktor Sokolov.
Ucraina, attacco contro il quartier generale della Flotta russa del Mar Nero a Sebastopoli
È realistico pensare che in Crimea si registreranno altri attacchi, ha avvertito il governatore di Sebastopoli, Mikhail Razvozhayev, il quale ha fornito indicazioni per mettere in sicurezza i cittadini: “Non andate nel centro della città. Non lasciate gli edifici. Chiunque si trovi vicino al quartier generale della flotta, al suono della sirena, dirigetevi verso i rifugi“. Il capo della Crimea Serghei Aksenov ha riferito che sono stati abbattuti almeno altri 5 missili. Il generale di brigata Alexander Tarnavsky, comandante del gruppo russo di truppe strategico-operativo Tavria, ha spiegato alla “CNN” le motivazioni che spingono Kiev ad attaccare la Crimea, regione in cui si concentrano le attrezzature militari russe:
Gli attacchi contro obiettivi militari nella Crimea occupata consentono non solo di distruggere le forniture, ma anche di disorganizzare il nemico, il che è importante per un’offensiva di successo. Disorganizzare le forze nemiche distruggendo i centri di comando ai massimi livelli porta al caos sul campo di battaglia. Un comandante distrutto è un collegamento di comando distrutto e senza di lui non ci sono azioni coordinate.
Zelensky in visita a Ottawa: “Ucraina e Canada sono la stessa cosa. Resistiamo e combattiamo per la vita”
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, in visita a Ottawa, e il premier canadese Justin Trudeau hanno firmato un accordo di libero commercio, “base per la ricostruzione” dell’Ucraina. L’accordo, dal punto di vista di Zelensky, “faciliterà lo sviluppo del commercio di beni e servizi, gli investimenti e la formazione di un’economia di mercato competitiva in linea con le priorità nazionali“. Il presidente ha espresso anche molta gratitudine per la scelta del Canada, uno dei principali alleati di Kiev, di “unirsi all’addestramento dei piloti degli F16“. Durante il discorso al parlamento di Ottawa, Zelensky ha condannato ancora una volta l’invasione russa:
Mosca deve perdere, una volta per tutte. E perderà. Ucraina e Canada sono la stessa cosa. Resistiamo e combattiamo per la vita. In questa guerra sarà l’Ucraina a vincere, non il genocidio. A vincere saranno le persone, non il Cremlino. La libertà sarà la vincitrice. La giustizia sarà la vincitrice.
Stando sempre nel nord del continente americano, l’amministrazione Biden annuncerà presto, dopo giorni di discussioni interne, che fornirà all’Ucraina una versione dei missili Atacms a lungo raggio armati con bombe a grappolo.
Guardando all’altro schieramento, invece, continuano gli affari tra Mosca e Budapest, dal momento che il ministro degli Esteri russo Lavrov ha garantito la fornitura di petrolio e gas all’Ungheria. Il ministro degli Esteri ungherese Szijjártó ha poi dichiarato all’agenza Tass che “l’Ungheria ritiene che i nuovi pacchetti di sanzioni dell’UE contro la Russia non siano necessari“. La Russia commercerà il gas naturale liquefatto anche con una società tedesca, recentemente nazionalizzata a causa dei suoi legami con Mosca: “I porti tedeschi non sono coinvolti in questo processo, né le reti del gas europee o tedesche. Questo gas non raggiunge il mercato tedesco, l’industria o i consumatori in Germania“, perché è diretto in India.