Che combina la Germania? Dopo aver annunciato il 13 settembre che non avrebbe preso migranti dall’Italia e dopo averci ripensato, ora il ministro dell’Interno tedesco Nancy Faeser ha dichiarato che l’Italia “non rispetta” il regolamento di Dublino sulle riammissioni dei migranti nei Paesi di primo arrivo e, “finché non lo farà”, la Germania non accoglierà profughi arrivati nel Paese. Così, in un intervento all’emittente televisiva Zdf, la Faeser ha ribadito la motivazione con cui ha deciso di sospendere l’accoglienza in Germania dei profughi arrivati in Italia nel quadro del “Meccanismo volontario di solidarietà europeo”. A Berlino la confusione regna sovrana.
La Germania fa marcia indietro sui migranti
Peccato però che il presidente della Repubblica Sergio Mattarella abbia detto che “molti strumenti sono rudimentali e superati rispetto a fenomeni completamente nuovi. Anche per questo le regole di Dublino sono preistoria. L’accordo faceva riferimento a un altro mondo che non c’è più e a una logica fuori dalla realtà”. E lo ha fatto mentre era a colloquio con il presidente della Repubblica federale di Germania, Frank-Walter Steinmeier, con il quale il nostro capo dello Stato ha parlato di altre due “questioni primarie” come la crisi climatica e il mutamento energetico. Con lui ancora una volta ha affermato di avere la “massima intesa”. “Siamo a un livello di collaborazione e amicizia al massimo di intensità”. Ma è tutta l’Europa che deve dialogare e decidere presto e insieme. “Serve da ognuno uno sforzo: nessuno ha la soluzione in tasca, nessuno ha da dettare indicazioni agli altri, ma insieme occorre cercarle e velocemente, prima che diventi impossibile governare il fenomeno”.
Marco Minniti difende il governo Meloni
Intanto, l’ex ministro dell’interno Marco Minniti scende in campo a difesa del governo italiano: “È stato importante che due giorni fa Giorgia Meloni, la leader di un grande paese europeo, abbia incentrato sull’Africa il suo ragionamento all’Assemblea generale delle Nazioni unite”. L’ex ministro dell’Interno è oggi presidente della Fondazione Med-Or che per conto di Leonardo si occupa del rapporto con i paesi del Mediterraneo allargato, dal Sahel al corno d’Africa. Secondo Minniti “la possibilità che l’Onu abbia davvero un ruolo nella gestione dei flussi migratori ha un contorno preciso: è l’Europa che deve agire per prima”. “Al prossimo Consiglio europeo straordinario di Granada, il 6 ottobre, l’Italia deve presentare un piano europeo per la stabilizzazione, lo sviluppo e la prosperità dell’Africa, per citare (il presidente del Consiglio Giorgia) Meloni, un piano Mattei europeo”. Sulla scelta della premier di portare la presidente della commissione Ue Ursula von der Leyen a Lampedusa, ha detto: “È stata una scelta corretta ma temo che quella visita e i suoi dieci punti non siano sufficienti. L’Italia ha una missione storico-politica che è quella di fare da apripista per un nuovo rapporto tra l’Europa e l’Africa. In questo disordinatissimo mondo multipolare, che dopo l’imperdonabile invasione russa dell’Ucraina fatica a trovare un nuovo ordine, questo è il compito del nostro Paese”.