Alla 78esima Assemblea Generale dell’ONU è intervenuto Benjamin Netanyahu, primo ministro d’Israele, segnando (con evidenziatore alla mano) i confini di quello che considera il nuovo Medio Oriente. Il presupposto su cui fonderebbe questo nuovo ordine è “la pace tra Israele e Arabia Saudita”, ipotizzando un prosieguo di Biden agli accordi di Abramo stipulati sotto la presidenza di Donald Trump, non nascondendo perciò un elogio per quanto fatto dalla precedente guida statunitense.
“Israele può diventare un ponte di pace e prosperità tra Africa, Asia ed Europa. Se Trump ha iniziato con gli Accordi di Abramo il processo di normalizzazione, sotto Biden si potrà concludere la pace con il regno saudita”.
Israele, Netanyahu auspica solidi rapporti tra Israele e Arabia Saudita
Il premier israeliano non gode di ottima popolarità all’interno del suo paese, si è infatti promotore di una contestatissima riforma della giustizia che ha portato nelle strade dello stato diverse migliaia di persone in protesta. Impossibile non fare riferimento ai palestinesi a proposito degli accordi con i Paesi arabi, ribadendo la necessità di non dare loro diritto di veto sulla questione ma, allo stesso tempo, sottolineare la possibilità che vengano inglobati in questo nuovo processo. Aggiunge, inoltre, che una eventuale prosperità nei rapporti tra Israele e i Paesi Arabi potrebbe agevolare le “prospettive di pace tra Israele e i palestinesi”.
Israele, Netanyahu apre alla normalizzazione verso l’Arabia Saudita
Alle aperture di Netanyahu sempre più marcate verso una stabilizzazione dei rapporti con l’Arabia Saudita (iniziati con i rapporti commerciali sempre più fitti) fanno eco le parole di Mohammed bin Salman, il principe ereditario saudita, concesse a Fox News.
“Finora i negoziati sono andati bene. Speriamo che portino a un risultato che renda la vita più facile ai palestinesi e che permetta a Israele di svolgere un ruolo in Medio Oriente”.
L’intervista all’uomo di spicco dell’Arabia Saudita tocca anche numerosi altri temi, tra cui i rapporti con gli Stati Uniti e soprattutto con l’Iran. A proposito di quest’ultima, il riferimento va al programma nucleare iraniano, evidenziando la necessità di dotarsi di armi nucleari nel caso in cui l’Iran riuscisse ad averne una: “Se ne ottengono una, dobbiamo ottenerne una anche noi”.
Riguardo all’alleanza con Washington, i legami proseguono da circa 80 anni, nonostante le perplessità riguardo alle differenze tra i due paesi in tema di diritti umani. Mohammed bin Salman è però tornato sul tema ribadendo come un eventuale accordo tra Israele e l’Arabia avrebbe come conseguenza un possibile rafforzamento anche dei legami con gli Stati Uniti, rafforzando una cooperazione economica e militare.