Ai forfettari delle partite Iva è in arrivo la lettera dell’Agenzia delle entrate relativa al quadro RS: si tratta di una comunicazione con la quale il Fisco comunica ai contribuenti un’omissione relativa all’obbligo di documentare i costi sostenuti dai lavoratori autonomi. In altre parole, l’amministrazione tributaria chiede che questo quadro della dichiarazione dei redditi possa essere compilato con i relativi dati delle spese sostenute.

Per i sindacati e i commercialisti, tuttavia, la compilazione del quadro RS sarebbe un’operazione superflua per le partite Iva che applicano il regime forfettario in quanto, per la determinazione della base imponibile, si fa riferimento al reddito calcolato in maniera forfettaria. Si applicano, a tal proposito, le percentuali di redditività, determinate proprio su una media dei costi che le partite Iva di questo regime sostengono.

Partite Iva, in arrivo ai forfettari la lettera dell’Agenzia delle entrate sul quadro RS: che cos’è e cosa fare

A chi possiede la partita Iva a regime forfettario è in arrivo una lettera di compliance da parte dell’Agenzia delle entrate relativa alla mancata compilazione del quadro RS della dichiarazione dei redditi. Si tratta, secondo l’amministrazione tributaria, di una omissione rilevante su dati previsti dal 2015, anno nel quale è stato introdotto il nuovo regime forfettario e l’applicazione della flat tax del 15% (5% per i primi cinque anni di attività). Su questo passaggio, l’amministrazione tributaria ha attivato dei controlli serrati, che non faranno altro che amplificare il lavoro di commercialisti e degli uffici territoriali dell’Agenzia delle entrate che saranno sommersi di domande di chiarimento.

Secondo quanto riferiscono i commercialisti, l’inserimento dei dati dei costi nel quadro RS della dichiarazione dei redditi apparirebbe superfluo e con funzioni del tutto di statistica e conoscitive. Tuttavia, i contribuenti potrebbero rischiare sanzioni per i dati mancanti che, in ogni modo, per effetto del meccanismo del modello 730 precompilato, sono già in possesso dell’amministrazione tributaria.

Forfettari, lettera Agenzia entrate sui costi non inseriti nella dichiarazione dei redditi

L’Associazione dei dottori commercialisti, a tal proposito, parla di dati duplicati, nonché del fatto che l’introduzione della fattura elettronica dà modo all’Agenzia delle entrate, mediante il Sistema di interscambio, di avere conoscenza dei costi sostenuti dai lavoratori con partita Iva. Pertanto, la duplicazione consisterebbe nel richiedere dei dati per dei costi che non rilevano ai fini dell’imposta da versare e che, in ogni modo, sono già in possesso dell’amministrazione tributaria.

Quadro RS, perché i costi delle partite Iva della flat tax sono irrilevanti?

La mancata compilazione del quadro RS della dichiarazione dei redditi non comporta delle variazioni ai fini dell’imposta da versare e nemmeno alle funzioni di monitoraggio, accertamento e controllo. Nel momento in cui è avvenuta la compilazione del modello, i contribuenti che hanno barrato la casellina “Assenza di dati da dichiarare” avrebbero quindi commesso una omissione rilevante.

Per questo motivo, dovrebbero ricevere a breve la lettera dell’Agenzia delle entrate. A tal proposito, l’assenza di dati da dichiarare deriva proprio dal fatto che il contribuente forfettario non ha informazioni da comunicare in merito a costi che non si possono dedurre. Con molta probabilità, al ricevimento della lettera, i contribuenti dovranno informare il proprio commercialista e pagare la sanzione dovuta su un dato irrilevante, ma non comunicato.