Con il boom dei bonus edilizi, anche molti condomini hanno approvato lavori di efficientamento energetico, con la realizzazione del cappotto termico: cosa fare se il cappotto rovina la facciata del condominio?

In alcuni casi, infatti, il cappotto termico potrebbe ledere l’aspetto esterno della facciata dell’edificio, ovvero il suo decoro architettonico. Il cappotto termico è un’innovazione e deve rispettare i vincoli stabiliti dall’articolo 1120 del Codice Civile. L’articolo in questione vieta che le opere possano recare pregiudizio alla stabilità o alla sicurezza del fabbricato e non ne debbano alterare il decoro architettonico.

Vediamo cosa succede se il cappotto rovina la facciata e come devono agire i condomini.

Cosa fare se il cappotto termico rovina la facciata del condominio

Molti condomini, approfittando dei bonus edilizi per le opere di efficientamento energetico hanno deliberato per l’installazione del cappotto termico. Spieghiamo, prima di tutto, cos’è il cappotto termico. Chiamato anche isolamento a cappotto è una tecnica utilizzata per limitare la dispersione del calore nelle abitazioni.

Il cappotto termico consiste nell’installazione di pannelli isolanti sulla superficie esterna delle pareti perimetrali dell’edificio. L’obiettivo è quello di diminuire il fabbisogno di riscaldamento invernale e di raffreddamento estivo, in quanto funziona come una barriera tra i locali abitati e l’ambiente esterno.

Con il boom dei bonus edilizi, anche nei condomini sono stati eseguiti numerosi lavori di ristrutturazione e interventi di efficientamento energetico. Tra le diverse opere e interventi, il cappotto termico è stato ampliamente realizzato. In alcuni casi, però, ci sono stati problemi relativi al decoro architettonico dell’edificio.

Molte sentenze hanno decretato la nullità del cappotto termico, a volte perché ledeva il decoro architettonico, altre volte per la riduzione della pavimentazione dei balconi di proprietà privata.

La nullità della delibera assembleare implica che può essere impugnata in qualsiasi momento, senza rispettare il limite di 30 giorni dalla sua adozione o dalla sua comunicazione.

Qual è il principale motivo della delibera nulla

Uno dei principali motivi della delibera nulla è l’alterazione del decoro architettonico dell’edificio. Il cappotto termico, infatti, va a compromettere il rivestimento naturale dell’edificio, andando a compromettere irreversibilmente l’aspetto estetico dell’edificio.

Un altro motivo che porta alla nullità della delibera è che l’installazione può ridurre le dimensioni dei balconi dei singoli proprietari degli immobili siti in condominio.

Dobbiamo anche sottolineare che la nullità di una delibera può comportare anche costi significativi per il condominio, in quanto potrebbe essere necessaria la rimozione oppure la modifica dell’intervento.

Secondo la legge, il decoro architettonico dell’edificio e la proprietà privata dei condomini vengono prima e non possono essere sacrificabili per l’efficientamento energetico.

Quali sono i limiti al cappotto termico

Nell’installazione del cappotto termico, si devono considerare e, naturalmente, rispettare alcuni limiti. Torniamo, di nuovo, al concetto di decoro architettonico. Contrariamente a quel che si pensa, con decoro architettonico non ci si riferisce all’estetica dell’edificio, bensì alla coerenza delle sue linee e strutture, rispetto al disegno originale del costruttore.

Per capirci, ha decoro anche un palazzo privo di pregio architettonico. Pertanto, un’opera pregevole realizzata su un edificio fuori contesto, lede il decoro architettonico di quel palazzo.

Bisogna anche considerare che la realizzazione di un cappotto termico è un’innovazione e come tutte le innovazioni deve rispettare i vincoli previsti dall’articolo 1120 del Codice Civile.

Secondo il suddetto articolo, le opere realizzate non possono recare pregiudizio alla stabilità o alla sicurezza del fabbricato e non possono alterarne il decoro architettonico.

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