Sulla cessione del credito d’imposta dei bonus edilizi e del superbonus, è importante rispettare le regole dettate dall’Agenzia delle entrate sull’allineamento delle spese con i lavori nel 2023. Tuttavia, come chiarito dal Fisco, vi possono essere delle situazioni in deroga, nelle quali sia possibile cedere il credito d’imposta pagato quest’anno ma comprensivo anche di lavori relativi all’anno 2022.

Lo stesso principio si può applicare anche nel caso di sconto in fattura parziale, con una parte dei crediti o degli sconti ceduti e l’altra parte da portare in detrazione fiscale nella dichiarazione dei redditi o nel modello 730 da parte del committente dei lavori di efficientamento energetico o di ristrutturazioni.

Le condizioni applicate ai bonus edilizi per la cessione sono particolarmente importanti per l’approssimarsi della scadenza del 31 dicembre 2023 che segnerà la riduzione del superbonus (per i condomini) dal 110% o dal 90% al 70%, e la fine delle agevolazioni per altri bonus (il superbonus villette, ad esempio).

Cessione del credito bonus edilizi, così l’allineamento di spese e lavori del 2023

C’è un sostanziale via libera da parte dell’Agenzia delle entrate in merito alla cessione dei crediti d’imposta del superbonus sui pagamenti agevolati del 2023, anche se comprensivi di interventi che siano stati interventi negli anni precedenti. In base anche ai chiarimenti delle Direzione dell’agenzia delle entrate del Veneto (numero 907 1595 del 2021) e della stessa Agenzia delle entrate con la circolare numero 56 dello scorso anno, è necessario allineare gli interventi di efficientamento energetico e di ristrutturazione alle spese effettuate.

Cessione credito bonus allineamento, come cedere il superbonus?

È questa la condizione affinché il committente degli interventi possa agevolare le spese sostenute mediante la cessione del credito d’imposta o lo sconto in fattura. In mancanza di allineamento, al committente è riconosciuta la sola possibilità di procedere con la detrazione fiscale nella dichiarazione dei redditi o mediante il modello 730.

Ad esempio, se una fattura è stata pagata nel corso del 2023, il relativo intervento deve essere allineato alla spesa entro il 31 dicembre 2023, affinché il committente possa trasmettere la comunicazione all’Agenzia delle entrate entro il 16 marzo 2024 di cessione del credito o di sconto in fattura. Nel caso di mancato lavoro, il committente non può procedere con la cessione del credito.

Al contrario, anche gli interventi di quest’anno devono trovare la giusta corrispondenza temporale nelle spese sostenute nel 2023. Rispettando questi criteri di allineamento, si può procedere a cedere il bonus entro marzo prossimo.

Sconto in fattura sul superbonus: deroga per le spese sostenute nello scorso anno

Il caso della mancanza di allineamento era stato trattato dall’Agenzia delle entrate nella circolare numero 56 del 2022. Nel dettaglio, il caso riguardava lavori e pagamenti rientranti in parte nel 2022 e per la rimanente parte nel 2023, con stato di avanzamento del lavoro (Sal) di almeno il 30 per cento da raggiungere solo nel 2023. In questa situazione, nella cessione dei crediti si possono considerare anche le spese sostenute nel 2022 e non rientrati in uno stato di avanzamento dei lavori di quell’anno, ma nel 2023.

Si tratta, pertanto, di una deroga alla regola generale che consente, senza alcun limite di importi, di poter procedere con la cessione del credito o con lo sconto in fattura parziale del bonus generato dalle spese del 2023 (nei limiti dello stato di avanzamento dei lavori di questo anno), anche se nel Sal 2023 rientrino delle spese sostenute nello scorso anno.

Sul caso opposto, invece, non è ammessa la deroga. Infatti, se il committente ha effettuato i pagamenti nel 2022 e asseverato lo stato di avanzamento dei lavori quest’anno, le spese cedibili sono solo quelle del 2023.