Josep Borrel, l’Alto Rappresentante UE per la Politica estera, si è espresso duramente sulla non gestione della crisi migratoria che sta attraversando il continente. Il tema è di importanza cruciale e potrebbe arrivare a dissolvere l’Europa per l’incapacità degli stati membri di trovare un accordo comune. Sulla questione migranti si è così espresso Borrell: “Alcuni membri Ue hanno uno stile giapponese: non vogliamo mescolarci. Non vogliamo migranti. Non vogliamo accettare persone dall’esterno. Vogliamo la nostra purezza”.
Borrell: “L’Europa necessita di migranti”
L’Alto Rappresentante Ue ha evidenziato, infatti, come l’arrivo di nuove persone sia fondamentale per combattere il calo demografico, un problema che attanaglia (seppur con le dovute differenze) la maggior parte dei paesi europei. Un tema che tocca da vicino l’Italia, che attraversa una delle fasi più nere dal punto di vista demografico: nel Belpaese, infatti, si è toccato il minimo storico di 400.000 nascite nel 2022. Il fenomeno migratorio ha però cause ben precise secondo Borrell: si tratta delle guerre. Non quella russo-ucraina ma di fatto lo stato di guerra endemico nel Sahel e in paesi come Siria e Libia:
“Viviamo in un circolo di instabilità da Gibilterra al Caucaso e questo è accaduto prima della guerra in Ucraina e continuerà dopo la guerra in Ucraina. Le ause profonde della migrazione in Africa sono la mancanza di sviluppo, la crescita economica e il cattivo governo”.
Borrell fa eco a Mattarella sui migranti
Oltre alle parole dell’Alto Rappresentante Ue, di recente anche il presidente dello Stato italiano, Sergio Mattarella, si è espresso a proposito della questione migranti. L’occasione è stata la visita in Sicilia del presidente federale tedesco , Frank Walter Steinmeier, con cui si sono voluti ribadire gli ottimi rapporti tra Italia e Germania. Allo stesso tempo, però, si è sottolineata l’importanza di trovare una soluzione comune nei confronti della crisi migratoria. Si tratta di un fenomeno di portata globale che non può essere gestito unicamente da un paese, in questo caso il riferimento è all’Italia in quanto primo approdo. Il presidente italiano ha compiuto un passo in avanti evidenziando la necessità di superare gli accordi di Dublino in tema di migrazione, definendoli superati e soprattutto stipulati in un momento storico ben diverso da quello attuale.