È una “garanzia finanziaria” e ammonta a 4.938 euro. Poco meno di 5.000 euro che il richiedente asilo dovrà versare per ottenere una misura alternativa ai Centri di permanenza e rimpatrio (Cpr). Lo prevede un decreto del ministero dell’Interno pubblicato in Gazzetta Ufficiale.

Come alternativa ai Cpr, il richiedente asilo potrà versare una “garanzia finanziaria” da 5.000 euro

La garanzia deve essere offerta in un’unica soluzione attraverso fideiussione bancaria o polizza fideiussoria e, si legge in Gazzetta Ufficiale:

[deve essere] in grado di garantire allo straniero, per il periodo massimo di trattenimento, pari a quattro settimane (ventotto giorni), la disponibilità di un alloggio adeguato, sul territorio nazionale; della somma occorrente al rimpatrio; di mezzi di sussistenza minimi necessari, a persona.

Sempre da quanto si legge, le disposizioni del decreto

si applicano ai cittadini di Stati non appartenenti all’Unione europea […] che sono nelle condizioni di essere trattenuti durante lo svolgimento della procedura in frontiera […] e fino alla decisione dell’istanza di sospensione […], del medesimo decreto legislativo, al solo scopo di accertare il diritto ad entrare nel territorio dello Stato.

Il ministro dell’Interno Piantedosi: “Ci confrontiamo con i prefetti per nuovi Cpr”

Nel frattempo, il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, è intervenuto sulla questione dell’apertura di nuovi Cpr.

Abbiamo avviato una ricognizione con i prefetti – ha detto a margine di un vertice in Prefettura a Bologna sulla gestione migranti – per vedere i luoghi che possano essere più opportunamente destinati a questo tipo di strutture alle quali crediamo.

E in base alle valutazioni dei prefetti

agiremo di conseguenza in maniera molto responsabile e laica. Ho dato loro tempo un mese per effettuare questa ricognizione e fornire indicazioni per almeno una struttura per regione.

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