Un tema di crescente interesse nella comunità scientifica riguarda il ruolo di un intestino sano e di una buona flora microbica nella modulazione della risposta immunitaria, soprattutto come prevenzione del cancro e nell’efficacia dell’immunoterapia.

Gli studi suggeriscono che il microbioma intestinale può influenzare significativamente l’efficacia di tali terapie. Alcuni cibi sembrano favorire un ambiente intestinale propizio al potenziamento della risposta immunitaria. Scopriamo tutti i dettagli.

Quali sono i cibi ricchi di fibre che prevengono il cancro

In Italia è previsto un nuovo trial clinico presso l’Irccs Ospedale San Raffaele di Milano, dove verrà somministrata una dieta specifica ai pazienti con mieloma indolente al fine di valutare l’impatto delle fibre sulle terapie immunologiche.

La conferenza internazionale sulla immunoterapia contro il cancro, Cicon23, in corso a Milano, offrirà ulteriori spunti su questa ricerca.

È ampiamente accettata l’ipotesi che una dieta ricca di fibre possa migliorare l’efficacia dei trattamenti contro il cancro, basata su nuove scoperte scientifiche.

Secondo Vincenzo Bronte, direttore scientifico dell’Istituto oncologico veneto e prossimo presidente di Nibit, per esempio, il microbioma svolge un ruolo fondamentale nel nostro sistema immunitario.

Solo di recente, però, sono state raccolte prove sufficienti a indicare che questi microbi possono essere “modificati” per influenzare positivamente gli esiti dei trattamenti contro il cancro, incluso l’uso dell’immunoterapia.

Al Cicon23 si tenterà anche di capire se l’alimentazione possa influire sul sistema immunitario e la capacità del paziente di rispondere, non solo all’immunoterapia, ma anche ai trattamenti più tradizionali come la chemio.

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Quali sono i risultati di un’alimentazione ricca di fibre

Secondo il World Cancer Research Fund International (WCRF), uno dei fattori protettivi più importanti dal punto di vista della medicina nutrizionale sono le fibre: all’aumentare dell’assunzione di fibre diminuisce il rischio di cancro del colon-retto e della mammella.

Secondo un articolo di revisione del “British Medical Journal” (2011), 10 g di fibre al giorno riducono il rischio di cancro del colon-retto del 10%. Con un ulteriore aumento (100 g al giorno) il rischio relativo può essere ridotto del 50%.

Nel caso del cancro al colon, sono soprattutto le fibre insolubili che hanno un effetto protettivo – come quelle presenti nei prodotti integrali – che possono legare gli agenti cancerogeni.

Inoltre, ci sono effetti prebiotici, quando la fibra funge da substrato per il microbiota intestinale. I batteri intestinali hanno quindi prodotto metaboliti (essenzialmente acidi grassi a catena corta) con effetti locali sulla mucosa intestinale ed anche effetti antinfiammatori sistemici.

Tuttavia, se i batteri intestinali non ricevono abbastanza fibre come fonte di cibo, iniziano a scomporre i mucopolisaccaridi nel muco intestinale, il che riduce la barriera della mucosa intestinale e provoca anche infiammazioni locali.

Inoltre, se segui una dieta ricca di fibre, beneficerai di una minore densità energetica e quindi vedrai ridurre anche il tuo BMI.

Prevenzione del cancro: la dieta migliore è quella mediterranea

Tutti i fattori di protezione possono essere trovati in modo efficace in una dieta a base vegetale, con o senza l’inclusione di pesce.

In particolare, alcuni modelli alimentari, come la dieta mediterranea, hanno dimostrato di avere effetti significativi sulla salute.

Ad esempio, è stato osservato che una dieta mediterranea riduce il tasso di mortalità per il cancro del 25% rispetto a una dieta occidentale. Questi dati provengono da uno studio chiamato EPIC (European Prospective Investigation into Cancer and Nutrition), che ha esaminato l’effetto dell’alimentazione sulla comparsa del cancro. Lo studio, finanziato tra gli altri dalla Commissione Europea, ha coinvolto circa 520.000 uomini e donne provenienti da 23 centri di studio in dieci paesi europei a partire dal 2000.