Quando si abbassano le temperature? Dopo lunghi periodi di sole abbagliante e ondate di caldo record, il clima sta cominciando a mostrare i primi segnali di cambiamento.

Quando si abbassano le temperature?

L’arrivo di una nuova perturbazione causerà instabilità atmosferica e precipitazioni, inizialmente concentrati sul Centro-Nord, ma in seguito genererà su tutta la penisola un sistema ciclonico caratterizzato da venti intensi e temperature più basse nel corso del weekend. Questo metterà fine al periodo di caldo anomalo e porterà un clima tipicamente autunnale, soprattutto nel Sud Italia, entro domenica. Quindi, a partire da venerdì, un sistema perturbato influenzerà il meteo in tutta l’Italia, provocando piogge diffuse e un significativo abbassamento delle temperature. Nel corso del weekend, si formerà un vortice mediterraneo nelle vicinanze della Penisola.

L’arrivo di El Niño

In questo scenario, sorge una domanda cruciale: cosa ci riserva l’inverno imminente? Sarà caratterizzato da temperature rigide e abbondanti precipitazioni nevose o, al contrario, potremmo aspettarci un inverno più mite?

Il gruppo di esperti, guidato dal meteorologo Mario Giuliacci, sta tentando di rispondere a questa domanda, sottolineando che un ruolo fondamentale nelle previsioni dei prossimi mesi sarà giocato dal fenomeno conosciuto come El Niño, un evento climatico che ha un impatto rilevante sulle condizioni meteorologiche in molte parti del mondo.

Secondo le informazioni riportate dal sito meteogiuliacci.it, la National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA), l’agenzia governativa statunitense specializzata nello studio delle dinamiche oceaniche e atmosferiche, ha recentemente rivelato un dato sorprendente: le acque superficiali dell’Oceano Pacifico si sono riscaldate in misura superiore alle previsioni iniziali.

Tale circostanza potrebbe avere un impatto notevole sulle stagioni future, in particolare considerando la presenza di El Niño. Gli esperti meteorologi hanno esaminato il trend storico e hanno notato un dato interessante: dall’anno 1980 ad oggi, l’arrivo di El Niño è stato solitamente osservato tra aprile e giugno, ma i suoi effetti sull’Europa e sull’Italia si sono manifestati con ritardo, necessitando tra 6 e 9 mesi per farsi sentire appieno.

Questa ritardata influenza di El Niño rappresenta un elemento cruciale da considerare quando si cercano di anticipare le stagioni invernali. Gli esperti spiegano che quando El Niño è attivo, si forma un’area di alta pressione sull’Europa centrale. Questa condizione meteorologica ha la capacità di deviare le perturbazioni atlantiche e i flussi di aria fredda verso i Balcani, mentre questi ultimi raggiungono solo le regioni meridionali.

Di conseguenza, si prevede che l’inverno in arrivo sarà probabilmente più caldo, seguendo una tendenza già osservata negli ultimi anni, con una diminuzione delle precipitazioni, sia sotto forma di pioggia che di neve. Non possiamo ancora affermare con certezza quando arriverà il vero freddo, ma secondo queste indicazioni potrebbe tardare ulteriormente e comunque non raggiungere temperature eccessivamente basse.

In conclusione, l’incidenza di El Niño sul clima invernale rappresenta un elemento da tenere in considerazione, ma naturalmente non è l’unico fattore che entra in gioco. Le previsioni meteo rimangono complesse e altri elementi, come le dinamiche atmosferiche locali, possono influenzare notevolmente le condizioni meteorologiche.