Mentre la Legge di Bilancio 2024 è in fase di elaborazione, l’Inps ha redatto un comunicato stampa nel quale chiarisce la sua posizione in merito alla riforma pensioni. L’istituto ha infatti rilasciato una nota, nella giornata di giovedì 21 settembre 2023, per dissipare dubbi e fornire chiarimenti sul suo ruolo, specialmente riguardo alle voci di un suo coinvolgimento diretto nelle proposte di riforma delle pensioni.

Inps e riforma pensioni: i chiarimenti dell’Istituto sul suo coinvolgimento nella proposta di riforma

Contrariamente alle speculazioni, l’Inps ha sottolineato l’assenza di basi per il presunto coinvolgimento diretto nell’elaborazione di proposte di riforma pensionistica. L’istituto ha messo in rilievo che, sebbene svolga un ruolo cruciale nella raccolta e nell’analisi dei dati demografici, sociologici ed economici, non ha la competenza per avanzare proposte legislative in materia di welfare.

L’Inps ha quindi ribadito il suo impegno costante nella tutela dei diritti dei cittadini e nella sostenibilità del sistema previdenziale italiano, sempre nel rispetto delle competenze e dei ruoli istituzionali.

Il ruolo dell’Inps e le comunicazioni precedenti

Anche in passato, l’Inps ha avuto la necessità di chiarire il suo ruolo, soprattutto in relazione all’erogazione delle sette mensilità per il 2023 del reddito di cittadinanza. In quel frangente, l’Istituto ha messo in evidenza il suo impegno nella formazione e nell’inserimento lavorativo dei cittadini, pur sottolineando che non ha un ruolo proattivo diretto nella ricerca del lavoro.

Il coinvolgimento dell’Inps nella riforma pensioni secondo alcuni media

Recentemente, su alcuni media, sono circolate numerose voci e speculazioni riguardo al coinvolgimento dell’Inps nella prossima riforma delle pensioni. Entrando più nel dettaglio, alcuni articoli di giornale avevano ipotizzato che l’Inps avesse proposto un sistema di pensione ridotta per coloro che vivono più a lungo, basandosi sull’idea che le persone più abbienti beneficiano attualmente di un vantaggio grazie al coefficiente di trasformazione unico.

In particolare, si parla di uno studio dell’Inps in cui si propone di adeguare gli assegni pensionistici alla speranza di vita, con variazioni per regione e professione, al fine di non penalizzare chi ha vita più breve. L’impatto del Covid ha modificato i coefficienti, influenzando gli assegni dal 2023 e a tal proposito i dati Inps evidenziano differenze significative nella durata delle pensioni tra categorie professionali e fasce di reddito, evidenziando disparità nel sistema.

La smentita dell’Inps

In risposta, l’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale ha rilasciato una nota ufficiale per fare chiarezza e smentire le voci, sottolineando che non è coinvolto direttamente in proposte di riforma delle pensioni.

L’Inps ha voluto ribadire con fermezza che le ricostruzioni giornalistiche che lo vedevano attivamente partecipe nel processo decisionale sono prive di fondamento. La missione dell’Istituto è principalmente quella di raccogliere, sistematizzare e condividere dati rilevanti, al fine di fornire al Paese un quadro chiaro e dettagliato delle dinamiche demografiche, sociologiche ed economiche.

Il contributo dell’Inps per capire le dinamiche nazionali

Nonostante non partecipi direttamente alla formulazione di proposte legislative, l’Inps ha affermato di svolgere un ruolo fondamentale nel fornire informazioni e analisi dettagliate che possono essere utilizzate per elaborare scelte politiche e amministrative. I dati raccolti dall’Istituto rappresentano una risorsa preziosa per lo sviluppo di strategie efficaci in materia di welfare e previdenza sociale.

Il XXII Rapporto annuale dell’Inps

Nel XXII Rapporto annuale dell’Inps, presentato di recente alla Camera dei Deputati, vengono evidenziate diverse tematiche chiave. Tra queste, la vivacità del mercato del lavoro, la ripresa post Covid e l’efficacia delle politiche di de-contribuzione. Il rapporto mette in luce anche le sfide strutturali a livello sociale e territoriale, che l’Italia sta affrontando grazie alla solida rete del Welfare State, di cui l’Inps è uno dei principali garanti.

Da oltre 125 anni l’Inps si impegna a garantire la tutela dei diritti dei cittadini e la sostenibilità del sistema previdenziale italiano, ribadisce l’Istituto nella nota.