Il 22 settembre 1888 segna un momento storico: la nascita del National Geographic Magazine. Nato dall’iniziativa della National Geographic Society, il periodico si prepone il compito di svelare al mondo la magia della natura, l’esplorazione e la fotografia, diventando sinonimo di avventura e scoperta. Con una traduzione in 40 lingue e 50 milioni di lettori mensili, è indiscutibilmente una delle riviste più influenti al livello mondiale.
Come nasce la National Geographic Society
L’avventura inizia nel gennaio 1888, quando un gruppo variegato composto da 33 scienziati ed esploratori si riunisce al Cosmos Club a Washington D.C., con la visione comune di creare un ente no profit dedicato alla diffusione della conoscenza geografica. Il 27 gennaio, la National Geographic Society viene ufficialmente fondata, inaugurando un’era di scoperte geografiche e consapevolezza ambientale.
La prima pubblicazione della rivista National Geographic
La prima edizione del National Geographic Magazine, pubblicata il 22 settembre 1888, si presentava come una pubblicazione scientifica, ricca di approfondimenti geografici e racconti di esplorazioni. L’impegno della società in favore della conoscenza e della tutela del patrimonio culturale, storico e naturale dell’umanità si rifletteva nel suo contenuto.
Da sempre, il cuore pulsante di National Geographic è la sua mission: incrementare e diffondere la conoscenza geografica, promuovendo nel contempo la protezione del patrimonio culturale, storico e naturale del mondo. Oggi, questa mission si evolve nel claim “Inspiring people to care about the planet”, riflettendo l’importanza della tutela ambientale nel contesto contemporaneo.
La crescita del brand
National Geographic, spesso chiamato NatGeo, ha ampliato il suo raggio d’azione ben oltre la rivista. L’organizzazione finanzia ricerche ed esplorazioni, organizza conferenze, premia l’eccellenza nel campo della geografia e dell’ambiente e propone una vasta gamma di contenuti educativi. Il suo impegno verso la scienza e l’educazione l’ha consacrata come una delle organizzazioni educative no profit più rilevanti a livello globale.
Oltre alla celebre rivista, National Geographic offre un ventaglio di attività e risorse che spaziano dal canale televisivo, ai concorsi, alle mostre, fino ai finanziamenti per la ricerca e le esplorazioni. La produzione di mappe, pubblicazioni scolastiche e contenuti online evidenzia la diversità e la ricchezza dell’offerta formativa dell’organizzazione.
Tuttavia, National Geographic non è soltanto un brand: è un’istituzione che ha la capacità di educare, ispirare e sensibilizzare il pubblico su tematiche ambientali, culturali e storiche. La sua influenza si estende a livello globale, rendendola un faro di conoscenza e un promotore di consapevolezza ambientale e culturale.
L’innovazione visiva del National Geographic: illustrazioni e fotografie colorate
Nel 1889, il National Geographic ha introdotto un elemento rivoluzionario: le illustrazioni a colori. Questa innovazione visiva ha avuto inizio con disegni a pastello in un articolo sul Nicaragua, seguiti dall’inserimento di una cartina, che divenne un aspetto distintivo del periodico. La fotografia, in particolare, è sempre stata un elemento chiave del magazine, contribuendo a definire la sua identità unica e riconoscibile.
Il riquadro giallo distintivo sulle copertine del National Geographic ha fatto la sua prima apparizione nel 1910. Nel 1959, la copertina subì un’ulteriore trasformazione con l’inserimento di una fotografia rappresentativa a tutta pagina. Queste immagini iconiche sono diventate simboli di storie e temi globali, come la celebre fotografia di Sharbat Bibi, una ragazza afgana, scattata da Steve McCurry nel 1984 e pubblicata nel numero di giugno 1985.
L’adozione della fotografia subacquea
Un altro momento storico per la rivista fu il 1927, quando il National Geographic pubblicò le prime fotografie a colori subacquee del mondo, ritraendo i fondali della laguna delle Dry Tortugas, in Florida. Queste immagini sottomarine aprirono una nuova finestra sul mondo sconosciuto sotto la superficie dell’oceano, offrendo ai lettori una visione affascinante della vita marina.
L’evoluzione e le innovazioni nel corso degli anni
Nel corso degli anni, il National Geographic ha continuato a innovare e a espandere i suoi orizzonti. Nel gennaio 1979, ad esempio, i lettori ricevettero un disco in vinile contenente i canti delle megattere, allegato al numero del magazine. Questa iniziativa multimediale ha permesso al pubblico di vivere un’esperienza immersiva e di connettersi con il mondo naturale in modo ancora più profondo.
Dal 1995, il National Geographic ha iniziato a raggiungere un pubblico globale, pubblicando il magazine in diverse lingue. Oggi, la rivista è disponibile in 34 lingue, permettendo a un numero sempre maggiore di lettori di esplorare e scoprire le meraviglie del nostro pianeta. L’edizione italiana è stata lanciata nel febbraio 1998, edita dal Gruppo L’Espresso. Dal dicembre 2010, il direttore del mensile italiano è Marco Cattaneo, che guida la redazione nella creazione di contenuti coinvolgenti e informativi.