La cessione dell’Inter non è mai stata così vicina. Il club da tempo si è affidato a Raine Group, una banca d’affari statunitense, che ha preso il dossier in mano per cercare acquirenti, o comunque soci di maggioranza e di minoranza, in grado di inserire liquidità all’interno delle casse nerazzurre. La società di Zhang viaggia a vista, ha un debito che sfiora i 400 milioni di euro ed entro il mese di maggio dovrà decidere cosa fare nell’immediato futuro. La svolta potrebbe arrivare da un fondo del Medio Oriente, interessato a rilevare la maggioranza dell’Inter. La trattativa è stata avviata e procede rapidamente. Suning aspetta un’offerta e questa volta la cessione appare davvero possibile, ma la decisione finale spetta al presidente Zhang che nei prossimi giorni rischia concretamente di trovarsi di fronte a un bivio.
Cessione Inter, arriva un fondo dal Medio Oriente
L’Inter di Simone Inzaghi procede a vele spiegate. I nerazzurri hanno iniziato alla grande in campionato, vincendo quattro partite su quattro e candidandosi come una delle squadre favorite per la vittoria dello scudetto, un traguardo che il mister non ha ancora raggiunto da quando siede sulla panchina del club milanese. Vincere, in Italia e soprattutto in Europa, vorrebbe dire sicuramente prestigio e soddisfazione, ma al contempo sarebbe anche una boccata d’ossigeno dal punto di vista economico. La finale di Champions League, raggiunta nella scorsa stagione, ha consentito al club del presidente Zhang di dimezzare il rosso in bilancio e ha dato una grossa mano anche sul mercato. Tanto è vero che l’Inter è riuscita a rinforzarsi ancora, vendendo solo un pezzo pregiato come Onana.
La situazione finanziaria, però, resta critica e per questo, ormai da tempo, i nerazzurri si sono affidati alla banca d’affari statunitense, la Raine Group, che ha preso in mano il dossier del club con l’obiettivo di cercare soci in grado di garantire liquidità a Suning. Per questo adesso Zhang rischia di trovarsi di fronte al bivio: vendere o resistere. Una scelta complicata, che dipende solo da lui e da circa 400 milioni di euro di debito. Dal Medio Oriente infatti si sarebbe presentato un fondo interessato ad acquisire la maggioranza della società. La cessione dell’Inter non è mai stata così vicina come in questo momento.
Scadenze e strategie
“La campana per Zhang suonerà il 20 maggio, quando andrà restituito il finanziamento fatto nel maggio 2021 da Oaktree Capital alla holding Gran Tower Sarl con cui Suning controlla l’Inter. La cifra, all’epoca 275 milioni, lieviterà a quasi 400 per gli interessi al 12% che gravano sul prestito (nel dicembre 2022, per rendere l’idea, l’esposizione era già salita a 329.6 milioni). Zhang, che per ottenere il finanziamento ha dato in pegno le quote dell’Inter, ha due strade possibili per non perderla: saldare il debito oppure rifinanziarlo, a interessi però raddoppiati, per spostare in là la dead line”. Scrive l’edizione Tuttosport in edicola questa mattina.
I discorsi sarebbero dunque stati avviati e starebbero procedendo velocemente, tanto è vero che il gruppo Suning potrebbe ricevere una proposta di acquisto seria già nel corso dei prossimi giorni. Raine Group è ottimista e conta di poter chiudere l’affare in tempi brevi. Vendere rischia infatti di essere l’unica soluzione per inserire liquidità, poiché rifinanziare il debito porterebbe inevitabilmente ad avere un ammanco ancora più importante. Insomma al momento l’Inter è un cane che si morde la coda. Vuole investire per vincere e recuperare denaro, ma allo stesso tempo si deve autofinanziare e non può spendere troppo. Il mercato messo in atto dal duo Marotta-Ausilio, nelle ultime sessioni, va evidentemente in questa direzione. Al tempo stesso, però, Zhang starebbe valutando la possibilità di resistere. In ballo, oltre ai risultati sportivi, c’è anche la costruzione dello stadio che farebbe lievitare e non poco il valore del club.