Dopo aver mangiato dei muffin hanno iniziato a star male, tanto da ipotizzare che nei dolcetti fosse contenuta della cannabis: è quanto accaduto ad una novantina di bambini di Pulamadibogo, a nord-ovest di Pretoria, in Sudafrica.

Ricoverati in ospedale, i piccoli avrebbero acquistato i dolci da due venditori ambulanti, incontrati nel tragitto che conduce alla scuola. Subito dopo averli mangiati, i bambini hanno avvertito nausea e mal di stomaco. E così si è rivelato necessario il ricovero nelle strutture mediche vicine.

Il dipartimento dell’Istruzione locale fa sapere che la maggior parte di loro, “circa 87”, sono già stati dimessi. Intossicazione più grave per le altre tre studentesse, che “rimangono in ospedale e stanno ancora ricevendo le cure mediche necessarie per tornare in salute”.

Sudafrica, due sospettati in arresto per aver venduto ai bambini i muffin alla cannabis: sono accusati di tentato omicidio

Le indagini per l’accaduto hanno già raggiunto un punto di svolta, stabilendo i probabili responsabili dell’episodio di intossicazione. Si tratta di due giovani, sospettati per la vendita dei dolci incriminati, sono finiti in manette con l’accusa di tentato omicidio.

I ragazzi, di età compresa tra 21 e 19 anni, compariranno oggi, venerdì 22 settembre, davanti alla pretura di Soshanguve. Lo ha riferito la polizia, che in parallelo sta conducendo un rapporto tossicologico per confermare la presenza di cannabis nei muffin.

Le famiglie dei novanta bambini, intanto, restano in preda al panico per la sicurezza dei loro figli dopo un incidente che avrebbe potuto avere conseguenze molto gravi. Il consumo di dolci preparati con la cannabis può infatti avere effetti molto negativi sui bambini, in quanto il loro sistema nervoso e il loro sviluppo sono ancora in corso.

A spaventare i genitori c’è anche il fatto che non si tratta della prima vicenda analoga nel territorio di Pretoria. Già all’inizio di quest’anno il partito dell’Alleanza Democratica (Ds) aveva chiesto maggiore controllo sui venditori ambulanti. Ad attirare l’attenzione dell’opinione pubblica il ricovero di altri otto bambini, finiti in ospedale dopo aver mangiato biscotti fuori dalla scuola.