Credito d’imposta ricerca e sviluppo: con la pubblicazione di un apposito comunicato stampa all’interno del proprio sito web ufficiale durante il corso della giornata di martedì 19 settembre 2023, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) ha annunciato di aver apposto una firma al decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM) per quanto riguarda le certificazioni relative alle attività di ricerca, sviluppo e innovazione.

A tal proposito, il MIMIT ha anticipato che sarà istituito un apposito Albo presso il Ministero stesso, al fine di individuare quelli che sono i soggetti che sono abilitati al rilascio delle certificazioni.

Senza perderci troppo in chiacchiere, dunque, andiamo subito a vedere insieme qual è il contenuto del comunicato che è stato pubblicato da parte del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, nonché le disposizioni che sono previste dal DPCM vigente in materia.

Credito d’imposta ricerca e sviluppo: come richiedere una certificazione preventiva? Ecco la procedura spiegata dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy

Il comunicato stampa che è stato pubblicato in data 19 settembre 2023 all’interno del sito web ufficiale del MIMIT ha annunciato che:

“È stato firmato, su proposta del Ministro delle Imprese e del Made in Italy Urso, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri volto a favorire l’applicazione, in condizioni di certezza operativa da parte delle imprese, del credito d’imposta per gli investimenti in attività di ricerca e sviluppo, in attività di innovazione tecnologica e in attività di design e ideazione estetica.”

Pertanto, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha anticipato che ci sarà una procedura attraverso la quale le imprese avranno la possibilità di richiedere una certificazione preventiva al fine di attestare la qualificazione degli investimenti che sono stati già effettuati oppure che devono essere ancora fatti, ma anche delle attività di innovazione tecnologica che vengono effettuate con l’obiettivo di perseguire gli scopi che riguardano:

  • l’innovazione digitale 4.0;
  • la transizione ecologica.

Il MIMIT, inoltre, ha anticipato che sarà istituito presso la Direzione generale per la politica industriale, l’innovazione e le PMI del Ministero un apposito Albo, mediante il quale saranno individuati i soggetti che sono abilitati al rilascio delle sopra citate certificazioni preventive a coloro che ne fanno richiesta.

Durante il corso del paragrafo successivo, andremo a vedere nello specifico quali sono i soggetti che potranno iscriversi al suddetto Albo.

Per quanto riguarda la procedura e il contenuto della certificazione, invece, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy comunica che:

“La stessa dovrà riportare ogni informazioni utile sull’adeguatezza delle capacità organizzative e delle competenze tecniche dell’impresa rispetto agli investimenti effettuati o programmati, la descrizione analitica dei progetti e sotto progetti realizzati o in fase di avvio o realizzazione, nonché le motivazioni tecniche sulla base delle quali vengono attestati i requisiti per l’ammissibilità al credito d’imposta o il riconoscimento della maggiorazione di aliquota.

Al Ministero delle imprese e del Made in Italy è demandato il compito di vigilanza e di verifica della correttezza formale delle certificazioni rilasciate.”

Ecco quali sono i soggetti che possono iscriversi all’Albo

La bozza del DPCM sul credito d’imposta ricerca e sviluppo prevede che possono fare richiesta per iscriversi all’Albo le persone fisiche che sono in possesso dei seguenti requisiti:

  • un titolo di laurea che risulti in linea con l’oggetto della certificazione;
  • non aver riportato una condanna penale e per i reati che sono previsti dalle seguenti disposizioni legislative:
    • l’art. 94, comma 1, del decreto legislativo n. 36 del 31 marzo 2023;
    • il Libro II, Titolo VII, Capo III;
    • l’art. 640, comma 1, del codice penale;
  • non aver ricevuto dei procedimenti per i reati sopra citati durante il corso del triennio precedente;
  • aver maturato un’esperienza lavorativa nei 3 anni precedenti per quanto riguarda la presentazione, la valutazione o la rendicontazione di almeno 15 progetti relativi alla concessioni di benefici economici per lo svolgimento di attività di: