Fondo per il commercio equo e solidale: con la pubblicazione del decreto direttoriale n. 794 del 19 settembre 2023 il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) ha comunicato la riapertura dei termini per quanto riguarda la presentazione delle domande relative all’accesso al contributo a fondo perduto per i prodotti del commercio equo e solidale.
Il suddetto decreto del MIMIT, in particolare, che è stato redatto dalla Direzione Generale, per il Mercato, la Concorrenza, la Tutela del Consumatore e la Normativa Tecnica, fa riferimento alle disposizioni che sono contenute all’interno del decreto direttoriale n. 518 del 31 luglio 2023, che è stato publicato da parte del Ministero delle Imprese e del Made in Italy.
Fondo per il commercio equo e solidale: il Ministero delle Imprese e del Made in Italy comunica la riapertura dei termini per la presentazione delle domande, scadenza fissata al 30 settembre 2023
Attraverso la pubblicazione del decreto direttoriale che abbiamo citato durante il corso del precedente paragrafo, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha comunicato la riapertura dei termini relativi alla presentazione delle domande di concessione e di erogazione per accedere al contributo a fondo perduto che viene disciplinato dal decreto direttoriale n. 518 del 31 luglio 2023.
Nello specifico, il periodo di tempo nel quale i soggetti interessati devono presentare la domanda è stato fissato a partire dalle ore 12:00 del 20 settembre 2023 e fino alle ore 12:00 del 30 settembre 2023.
A tal proposito, poi, il decreto del MIMIT chiarisce che:
“Resta fermo tutto quanto disciplinato dal suddetto decreto del Direttore generale per il mercato, la concorrenza, la tutela del consumatore e la normativa tecnica del 31 luglio 2023.”
A chi spetta il contributo a fondo perduto? Soggetti beneficiari
Il decreto direttoriale n. 518, che è stato pubblicato da parte del Ministero delle Imprese e del Made in Italy in data 31 luglio 2023, specifica che il contributo a fondo perduto per i prodotti del commercio equo e solidale spetta ai soggetti che sono in possesso dei seguenti requisiti:
- aggiudicatarie di gare di appalto che vengono bandite da parte di una pubblica amministrazione e che riguardano prodotti del commercio equo e solidale;
- iscritte presso il Registro delle Imprese;
- in attività;
- nel pieno e libero esercizio dei propri diritti;
- non essere in una situazione di difficoltà;
- essere in regola con le norme attualmente in vigore per quanto riguarda:
- edilizia ed urbanistica;
- lavoro;
- prevenzione degli infortuni;
- salvaguardia dell’ambiente;
- essere in regola con gli adempimenti fiscali;
- aver restituito le somme dovute in seguito a provvedimenti di revoca;
- essere iscritte presso INPS (Istituto Nazionale di Previdenza Sociale) o INAIL (Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro), ed aver versato tutti i contributi dovuti.
Sono escluse dal beneficio, invece, le seguenti imprese:
a) nei cui confronti sia stata applicata la sanzione interdittiva di cui all’articolo 9, comma 2, lettera d), del decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231 e successive modifiche e integrazioni;
b) i cui legali rappresentanti o amministratori, alla data di presentazione dell’istanza di rimborso, siano stati condannati, con sentenza definitiva o decreto penale di condanna divenuto irrevocabile o sentenza di applicazione della pena su richiesta ai sensi dell’articolo 444 del codice di procedura penale, per i reati che costituiscono motivo di esclusione di un operatore economico dalla partecipazione a una procedura di appalto o concessione ai sensi della normativa in materia di contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture vigente alla data di presentazione della domanda;
c) che abbiano ricevuto e successivamente non rimborsato o depositato in un conto bloccato aiuti individuati quali illegali o incompatibili dalla Commissione Europea ai sensi del D.P.C.M. 23 maggio 2007 (“Impegno Deggendorf”).