Tredicesime delle pensioni e aumenti degli stipendi grazie alla detassazione, sono queste due delle novità più attese dalla riforma fiscale che il governo sta varando, dopo l’adozione della legge delega di agosto scorso. Si tratta di bozze di attuazione delle misure contenute nella stessa legge delega, per la quale si studiano anche ipotesi di una flat tax incrementale mini per gli aumenti dei cedolini di busta paga dei lavoratori del settore privato e del pubblico impiego in occasione del rinnovo contrattuale.

Allo studio vi sono anche tutta una serie di deduzioni fiscali che vanno dalle spese per spostarsi da casa al lavoro, alla formazione, per finire allo smart working. 

Tredicesime pensioni e aumenti stipendi detassati, deduzione spese smart working e spostamenti casa-lavoro: ultime novità della riforma fiscale 

Nel 2024 si attende la detassazione della tredicesima mensilità anche per i percettori di pensione, oltre che per i lavoratori alle dipendenze. La riduzione del carico fiscale ai pensionati è l’ultima delle novità che sta emergendo in sede di adozione dei decreti attuativi delle misure di riforma fiscale contenute nella legge delega approvata a inizio di agosto scorso. 

Nel dettaglio, della detassazone della tredicesima mensilità ne fruirebbero sia i pensionati che i lavoratori alle dipendenze con un tetto di redditi lordi all’anno pari a 35mila euro. Tuttavia, è difficile che la misura possa essere anticipata a dicembre 2023 data la situazione dei conti pubblici. 

Tredicesime pensioni aumenti stipendi, flat tax incrementale anche sui rinnovi contratti Pa

Maggiori dettagli in tal senso sulle intenzioni del governo potrebbero arrivare dall’adozione della Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza (Nadef), atteso per il 27 settembre. Si tratterà soprattutto di risorse che il governo dovrà investire nella Manovra 2024. Nel caso di anticipo della detestazione della tredicesima, non è esclusa l’adozione di un decreto ad hoc

Nel frattempo, tra i decreti attuativi, vi è anche una detestazione degli incrementi retributivi contrattuali del 10 per cento, con tetto massimo annuale fissato a 500 euro. In questo caso, si tratterebbe di applicare una sorta di flat tax incrementale, in formato mini, per i lavoratori alle dipendenze. 

Quella dei premi di produttività dei lavoratori andrebbe a integrarsi con le misure di detestazione già previste con la legge di Bilancio 2024, attesa per l’autunno, e di novità per i fringe benefit. Per quest’ultima misura si dovrebbe confermare il limite di detestazione fino a 3.000 euro per i lavoratori con figli e introdurre un innalzamento della soglia per tutti gli altri da 258 a 1.000 euro all’anno. 

Taglio del cuneo fiscale e sconti contributivi 2024: ultime notizie 

Il pacchetto di riforma fiscale dovrebbe essere completato da tutta una serie di deduzioni fiscali relative alle spese sostenute per lo svolgimento dello smart working, per gli spostamenti da casa a lavoro e per i costi della formazione. 

Tra le misure più attese in tema di riforma fiscale, già a partire dalla legge di Bilancio 2024, vi è quella della riduzione delle aliquote Irpef che dovrebbero passare dalle attuali quattro a tre. Il costo stimato per questa misura è pari a 4 miliardi di euro.

A questo investimento si aggiungerebbero i 10 miliardi di euro che il governo dovrebbe investire per prorogare a tutto il 2024 una misura che è già in vigore per tutto il 2023, ovvero il taglio del cuneo fiscale. Alle attuali percentuali del 6% e del 7% di sconti sui contributi a carico dei lavoratori, la misura avrebbe un costo che si aggira sui 9 o 10 miliardi di euro.