La Lega, attraverso le parole del suo vicesegretario Andrea Crippa, attacca il direttore del Museo Egizio di Torino e ne chiede le dimissioni. Nel mirino della destra c’è l’egittologo Christian Greco, invitato a fare “un gesto di dignità”.

Faremo di tutto per cacciarlo e chiediamo al ministro della Cultura Sangiuliano di cacciarlo se non si dimette lui.

Oggetto della discordia, spiega Crippa ai microfoni di Affari Italiani, un provvedimento del direttore del museo, risalente a qualche anno fa. Greco stabilì uno sconto destinato soltanto ai cittadini musulmani, e Crippa chiese a chi ne rimaneva fuori “di protestare inondando il centralino di telefonate”.

Una richiesta che fruttò una denuncia da parte del direttore. A Crippa toccò prima una condanna in primo grado e poi l’assoluzione in secondo. Dopo aver vinto la causa, il vicesegretario della Lega è tornato alla carica contro il suo oppositore.

È un direttore di sinistra che ha gestito il Museo Egizio di Torino in modo ideologico e razzista contro gli italiani e i cittadini di religione cristiana.

La Lega attacca il direttore del Museo Egizio di Torino: “Ascolta solo la sinistra”

Sotto la lente d’ingrandimento del Carroccio è finita dunque la decisione di fare scontisolo per i musulmani e mai per chi professa altre religioni“. Per questo motivo, Greco “va cacciato subito”.

Crippa trova poi “incredibile” che, dopo una gestione “ideologica” del museo, ora lo studioso dell’Antico Egitto “chieda di mantenere la poltrona al governo di centrodestra”.

Il Museo Egizio di Torino viene pagato dai cittadini e lui ascolta solo la sinistra. È un razzista contro italiani e cristiani.

Dal canto suo, il direttore del Museo Egizio ha risposto piccato, sottolineando che “ognuno deve fare il proprio lavoro“.

Nei miei sette anni di lavoro all’estero, come ho raccontato nel 2014 agli stati generali della Cultura, non ho mai visto un politico. Ognuno deve fare il proprio lavoro. Il politico mostra la strada, i tecnici lavorano agli obiettivi ed altri tecnici giudicheranno.

Le opposizioni: “Caso di analfabetismo istituzionale”. Schlein: “Inaccettabile concezione proprietaria della cultura”

Alla richiesta del vicesegretario non è targata la replica delle opposizioni, che hanno parlato di “un caso di analfabetismo istituzionale e di arroganza politica”. Ad esprimersi sulla vicenda, in una nota, è Matteo Orfini del Pd.

Conoscendo la Lega non è certo sorprendente e segnala ancora una volta quanto ci sia un tentativo brutale di occupazione del potere nei luoghi della cultura che invece sono e devono restare indipendenti.

La speranza dell’esponente dem è che “almeno in questo caso il ministro Sangiuliano prenda pubblicamente le distanze dai suoi alleati e fermi questa sguaiata e assurda aggressione”.

A fare eco ad Orfini è intervenuta la segretaria del Partito Democratico Elly Schlein, a colloquio con i giornalisti alla Camera. Schlein ha sottolineato come Greco diriga il Museo Egizio “con grande professionalità e competenza, portando risultati concreti“.

Da settimane è sotto l’attacco delle destre per un’unica ragione, non essere, secondo loro, allineato alle posizioni del governo. È un fatto grave nel merito e nella sostanza, e tradisce la mania di controllo che ha Giorgia Meloni. Lo abbiamo visto con l’occupazione della Rai, con Inps e Inail, con il centro sperimentale di cinematografia. È una concezione proprietaria delle istituzioni e della cultura che noi non possiamo accettare.

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