Manca sempre meno alla nona edizione dei Campionati Europei di ciclismo su Strada: l’appuntamento è nei Paesi Bassi a Drenthe dal 20 al 24 settembre. Più di ottocento ciclisti da quaranta nazioni diverse e quattordici titoli in palio.
A parlare alla vigilia sono i Commissari Tecnici della nostra nazionale, che analizzano così gli atleti ai nastri di partenza.
Queste le dichiarazioni del Commissario Tecnico della nazionale Daniele Bennati.
È un gruppo composto da tanti elementi di esperienza, ognuno con un ruolo importante e ben definito, e correrà con l’intento di supportare i nostri due punti di riferimento, Filippo Ganna e Matteo Trentin. E’ con noi anche Elia Viviani, un grandissimo campione sia su pista che su strada e che sta vivendo una trasformazione particolare della sua carriera. La sua presenza è fondamentale: è un uomo squadra ed un grande regista. Per la squadra è un enorme valore aggiunto
Le parole del CT della Cronometro Bryan Olivo
Ha esprimersi ai canali federali anche il CT della Cronometro, che avrà molte defezioni che spera però non influiscano sull’andamento dell’Europeo degli azzurri.
Purtroppo ho dovuto tenere conto di alcune defezioni, come quella del campione del mondo Lorenzo Milesi, ancora alle prese con l’infortunio rimediato in una caduta alla Vuelta, o quella del campione italiano Under 23 Bryan Olivo, costretto a dare forfait per problemi di salute. Posso comunque contare su alternative più che valide e le nostre aspettative sono molto alte. A correre nell’individuale saranno Mattia Cattaneo e Matteo Sobrero. Assieme a loro nella staffetta mista correrà Edoardo Affini, mentre il terzetto femminile Elite sarà composto da Vittoria Guazzini, Elisa Longo Borghini ed Elena Cecchini. Grandi aspettative per la prova di gruppo juniores, nella quale cercheremo di confermare il titolo continentale conquistato lo scorso anno ad Anadia: la novità di quest’anno è il numero di atleti al via, 6 per ogni Nazione a fronte dei 4 dell’edizione precedente. Il percorso sulla carta non risulta complesso, soprattutto se paragonato a quello del Mondiale di Glasgow in cui abbiamo visto pochi rettilinei e tanto dislivello: sono fiducioso, sarà un grande Europeo
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