Dopo alcuni mesi di stallo il caso delle cooperative della moglie e della suocera di Aboubakar Soumahoro potrebbe riservare diverse novità. La vicenda, legata alle attività dei familiari del deputato del Gruppo Misto, è iniziata nel novembre 2022 dopo la segnalazione del sindacato UILTuCS. In seguito alla denunce, la procura di Latina ha aperto un fascicolo sulle cooperative Karibou e Consorzio Aid, la prima gestita dalla moglie, Liliane Murakatete, l’altra dalla suocera del deputato, Liliane Murakatete.

Le indagini riguardano mancati pagamenti denunciati da alcuni lavoratori impiegati nelle due cooperative dell’agro pontino. Inoltre, alcuni minorenni hanno messo a verbale di essere stati maltrattati e privati di acqua all’interno di tali strutture. Tra i possibili reati rientra anche l’emissione di fatture false. In seguito all’apertura del caso, gli inquirenti hanno inviato le indagini che si sono chiuse ad aprile 2023. Oltre alla suocera e alla moglie di Soumahoro altre quattro persone rischiano di doversi difendere davanti alla giustizia.

Caso coop moglie Soumahoro, Cartisano (UILTuCS): “I lavoratori delle cooperative non hanno ancora percepito un euro”

Il processo prenderà il via il 6 ottobre 2023. Gianfranco Cartisano, responsabile territoriale UILTuCS Latina, il sindacato che ha denunciato i fatti, a Tag24.it annuncia la data e fa il punto della situazione. Il dirigente sottolinea la situazione attuale dei lavoratori, non risparmiando critiche nei confronti della malagestione politica.

“Il processo inizierà il 6 ottobre e ci costituiremo parte civile come organizzazione. Il dato allarmante – precisa Cartisano – è che, nonostante il lavoro dei due commissari di governo, i lavoratori ad oggi non hanno ancora percepito un euro. Sono senza lavoro e senza le spettanze dovute. Siamo addosso alla Prefettura perché gli appalti revocati a Karibou e affidati ad altre cooperative del territorio non hanno prodotto alcuna ricollocazione”.

Cartisano (UILTuCS) spiega: “Le amministrazioni non controllavano le somme dei progetti”

Secondo il Responsabile territoriale UILTuCS Latina, alla base del caso delle cooperative dei familiari di Soumahoro ci sarebbero numerosi coinvolgimenti della politica. “Probabilmente i soggetti che hanno gestito queste somme a tanti zeri – osserva il dirigente – non hanno agito da soli. Questi personaggi, a nostro avviso, erano molto vicini a esponenti politici locali e non vorremmo che fra qualche anno la storia si ripeta”.

Cartisano aggiunge poi: “Con il vecchio sistema dei centri di accoglienza straordinari si facevano progetti sempre nei territori del centro-sinistra. Alcune amministrazioni neanche andavano a visionare le somme coinvolte in quei progetti. È cosa nota che sul libro paga finivano anche assessori, parenti del comandante dei Vigili. Perciò questo legame mi sembra piuttosto evidente”.    

Cartisano (UILTuCS): “Abbiamo istituito un tavolo prefettizio per monitorare la situazione”

“Una parte della responsabilità è della stessa politica. Poi ci sono gli organi che dovevano sorvegliare. Molti progetti del Ministero dell’Interno che passano per la Prefettura hanno degli organi competenti che, rispetto a questo caso, avrebbero dovuto controllare meglio. Nel nostro territorio abbiamo istituito un tavolo prefettizio permanente per visionare quello che succede nel breve-medio termine”.

LEGGI ANCHE Soumahoro: “Insulti razzisti alla Camera nei miei confronti”. Parlamentari respingono le accuse e Bonaccini, stoccata alla destra sui migranti: “Da loro solo slogan, serve l’accoglienza diffusa”