Una misura fiscale introdotta nel 2023 ha incrementato l’importo del bonus Irpef per il personale delle Forze Armate e di Polizia, un’agevolazione pensata per chi indossa la divisa al servizio del nostro Paese. Ma vediamo nel dettaglio di cosa si tratta e chi ne può beneficiare.

Com’è evoluto il bonus Irpef per le Forze Armate

Nel 2018, un’intensa sessione di negoziazioni ha dato vita a un riordino dei ruoli e delle carriere militari. Una delle principali preoccupazioni era la tutela dei militari più giovani, che in passato non avevano potuto beneficiare di molte delle agevolazioni previste. Nasceva così l’idea di un bonus defiscalizzazione: una misura che consentiva, entro certi limiti, un recupero dell’Irpef e delle addizionali regionali e comunali pagate su alcuni trattamenti.

E proprio questi limiti sono stati oggetto di aggiornamenti negli anni. Se nel 2022 il tetto massimo era di 490 euro, nel 2023 vediamo un incremento significativo.

Bonus Irpef Forze Armate e Polizia: incremento nel 2023

Il cuore della novità risiede nelle cifre. Per il 2023, il bonus Irpef ha raggiunto l’importo di 571 euro. Ma attenzione, non tutti possono accedere a questa cifra in toto. Il bonus viene calcolato in base all’Irpef effettivamente pagata sulle prestazioni extra dell’anno in corso. Il sistema è pensato per rimborsarla fino a esaurimento, con una soglia massima fissata appunto a 571 euro.

E non è l’unico parametro ad aver subito un aggiornamento. Anche il limite di reddito per poter accedere al bonus è stato rivisto: mentre nel 2022 il limite era fissato a 28.974 euro (basato sul reddito 2021), per il 2023 è salito a 30.208 euro, riferito al reddito 2022.

Come funziona la riduzione Irpef

La defiscalizzazione è un beneficio specificamente studiato per sostenere coloro che lavorano nelle forze armate. Per l’anno 2023, si stima che il numero di beneficiari supererà le 90.000 unità. Per poter garantire questo sostegno, sono state allocate risorse per un totale di 51.650 milioni di euro.

Il meccanismo di funzionamento è piuttosto chiaro: l’imposta lorda sul trattamento economico accessorio, che include le indennità di tipo fisso e continuativo per il personale del settore sicurezza e difesa, viene ridotta. Questa riduzione può arrivare fino a un massimo di 571 euro per ogni beneficiario nel corso dell’anno 2023.

L’applicazione di questa riduzione avviene in un’unica fase dal sostituto d’imposta e riguarda il trattamento economico accessorio erogato nel corso dell’anno di riferimento. In casi in cui l’imposta dovuta si rivela inferiore al bonus Irpef, la differenza rimanente può essere applicata alle retribuzioni dell’anno in corso, che sono soggette a una tassazione separata.

L’Associazione sindacale professionisti militari (Aspmi), che ha tra i suoi fondatori Francesco Gentile e Leonardo Mangiulli, ha giocato un ruolo cruciale nella promozione di questa misura.

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Il contesto normativo di riferimento

Le basi giuridiche che regolamentano il bonus Irpef per le Forze Armate e la Polizia si trovano nell’articolo 45, comma 2, del decreto legislativo n. 95/2017. Ma come ogni anno, un specifico DCPM (Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri) aggiorna le cifre di riferimento. L’ultimo, pubblicato il 15 settembre 2023, ha fornito le nuove indicazioni per il bonus del 2023.

Bonus Irpef Forze Armate e Polizia: chi sono i beneficiari nel 2023

La defiscalizzazione, un’agevolazione attesissima, si rivolge specificamente al personale operante nelle Forze Armate e forze di Polizia, che comprende anche il corpo delle capitanerie di porto. Per il 2023, sia gli appartenenti all’ordinamento civile che a quello militare che sono in servizio possono beneficiare di questa opportunità. Un aspetto essenziale da tenere in considerazione è la soglia reddituale: come già anticipato, per accedere a questo bonus, è necessario che il reddito da lavoro dipendente, maturato nel 2022, non superi i 30.208 euro.