Come si sta preparando il PD alle elezioni europee del 2024? Quali sono i nomi che girano e quali le criticità da affrontare? L’obiettivo principale del Partito Democratico è evidente: rafforzarsi a livello europeo, posizionandosi come forza leader della sinistra socialista e, al contempo, prepararsi per le amministrative puntando a rinnovare la classe dirigente nei comuni.

PD alle elezioni europee 2024: movimenti in Puglia

Il panorama politico pugliese è stato recentemente animato dalla visita nelle principali città della leader del PD Elly Schlein. Questa visita, oltre a consolidare alleanze, ha segnato un chiaro cambiamento rispetto al passato. La priorità per Schlein e il PD è chiara: le prossime elezioni europee sono un’opportunità cruciale per riconfermare e consolidare il sostegno al progetto politico.

Tra le figure di spicco del panorama politico pugliese, Michele Emiliano e Antonio Decaro rappresentano senza dubbio due nomi di peso. Mentre Emiliano continua a sottolineare la sua intenzione di mantenere la carica regionale fino alla fine del suo mandato, Decaro, dopo aver completato il suo secondo mandato come sindaco di Bari, si sta orientando verso l’Europarlamento. L’enigma principale: quale sarà la prossima mossa di questi due leader?

Intanto, la successione di Decaro a Bari rappresenta una delle questioni più delicate. Tra i possibili candidati spiccano Paola Romano, Pietro Petruzzelli e Marco Lacarra. La ricerca di un candidato unificante potrebbe passare attraverso le primarie, uno strumento considerato efficace per risolvere le divisioni interne.

Il ruolo delle associazioni

All’interno di questo quadro complesso, le associazioni, come La Giusta Causa di Michele Laforgia, potrebbero entrare e contribuire in modo rilevante tramite la collaborazione con i partiti, finalizzata alla creazione di un programma politico più inclusivo e attento alle tematiche attuali come ecologia, sostenibilità e diritti.

PD verso le elezioni europee (e non solo): tutti gli altri nomi

Con meno di 270 giorni alle prossime elezioni europee, previste tra il 6 e il 9 giugno, i principali partiti italiani sono in fermento. Anche se molti politici minimizzano l’importanza delle elezioni in questo momento, le candidature continuano a emergere. Parentesi pugliese a parte, nel PD Nicola Zingaretti e Marta Bonafoni sono in lizza, mentre Lucia Annunziata ha negato una possibile candidatura.

Il Movimento 5 Stelle potrebbe puntare su figure televisive come Michele Santoro, mentre altri nomi in considerazione includono Pasquale Tridico e Marco Tarquinio. Alfonso Pecoraro Scanio anche potrebbe rappresentare il M5S.

A destra, Fratelli d’Italia considera Fabrizio Ghera e Forza Italia potrebbe riconfermare Salvatore De Meo. Nel centro, Matteo Renzi sta lavorando su un progetto politico con Italia Viva, e potrebbe collaborare con Carlo Calenda. Marietta Tidei è una figura di spicco per Renzi, mentre Azione potrebbe avere Alessio D’Amato come coordinatore nel Lazio.

La questione migranti

Il 2023 ha registrato un marcato aumento nei flussi migratori diretti verso l’Italia, soprattutto se confrontato con i dati del 2022. Lampedusa, famosa per essere uno dei principali punti di approdo, vive attualmente una situazione complessa. Le cifre parlano chiaro: dall’inizio dell’anno, l’Italia ha accolto circa 125.000 migranti, un numero paragonabile alla totalità degli abitanti di Bergamo.

La tematica dell’immigrazione non è mai stata estranea alle discussioni politiche, e con l’attuale ondata migratoria, è diventata ancora più centrale nel dibattito. La percezione e l’opinione pubblica sul tema variano in base all’orientamento politico:

Gli elettori di centrodestra tendono a sostenere l’operato del governo Meloni, attribuendo le criticità alla gestione dell’Unione Europea. Tra questi, un segmento crescente ritiene che la risposta del governo all’immigrazione non autorizzata sia stata eccessivamente moderata. Per una significativa percentuale, la gestione dell’immigrazione risulta tra le priorità nazionali.

Dall’altra parte, gli elettori di centrosinistra, criticano maggiormente le decisioni del governo attuale, focalizzandosi sulle scelte dei partiti che formano la maggioranza in carica.

Infine, i recenti sondaggi evidenziano alcune tendenze interessanti. In seguito all’intensificarsi degli sbarchi, i principali partiti, Fratelli d’Italia e PD, sembrano aver subito un calo nel consenso elettorale. Al contrario, Lega e M5S stanno guadagnando terreno.

Sebbene queste variazioni possano sembrare contenute, potrebbero avere ripercussioni più ampie in vista delle elezioni europee del 2024. Supponendo che la situazione migratoria persista, stando ad alcune stime citate da Affaritaliani.it, si potrebbero vedere un trasferimento di ben un milione di voti dalla Fratelli d’Italia alla Lega, e 400.000 voti dal PD al M5S. Questo potrebbe potenzialmente portare la Lega oltre il 12% e il M5S quasi alla pari con il PD.