La Juventus 2023/2024 con gli stessi interpetri dello scorso anno ha vestito indumenti diversi tali da renderla più bella e affascinante. Uno dei pioneri affinché Madama iniziasse a cambiare il proprio vestito durante i 90 minuti è Francesco Magnanelli.
Conosciuto forse da pochi, ha letteralmente cambiato i connotati ad un rosa che fino a pochi mesi vivacchiava nonostante un percorso di campionato non proprio deficiatario ma sicuramente deludente caratterizzato da un modo di pensare “abbiamo fatto bene ma non benissimo anzi dobbiamo fare di più!”
Questo atteggiamento di pressapochezza nei confronti degli sterili risultati che poi giocatori e tecnico hanno purtroppo mancato anche e soprattutto per effetto di una penalizzazione subita dipendente da fattori extracampo (secondo la procura FIGC la società uscente guidata da Andrea Agnelli aveva adottato una condotta di slealtà sportiva riconducibile a bilanci influenzati da attività di plusvalenze) aveva generato il malcontento generale fra tutti i tifosi.
Tifosi che appartenenti ad ogni ceto sociale hanno più volte invocato la testa dell’allenatore da dare in pasto ad un lincenziamento anzitempo perché ritenuto in primis il responsabile di un fallimento sportivo.
Oggi dopo quattro giornate del nuovo campionato di Serie A, Massimiliano Allegri da Livorno è di nuovo un beniamino della Sud tanto per cominciare (lo ha ossannato durante la vittoriosa partita contro la Lazio) e la Juve sembra essere un’altra squadra: stessi volti, stessi piedi ma mentalità diversa.
A inculcacare un approccio totalmente diverso alla partita però è il lavoro che da poche settimane a questa parte sta svolgendo giustappunto Francesco Magnanelli. Andiamo a conoscerlo meglio.
Chi è Francesco Magnanelli?
Chi è Francesco Magnanelli? Classe 1984 è nato a Umbertide 41 anni fa. Ex calciatore professionista di ruolo centrocampista attualmente qualificato con il patentino UEFA A cche gli consente di fare il secondo in serie A e B riveste i panni del collaboratore nello staff tecnico di Massimiliano Allegri alla Juventus Footbal Club.
Carriera da giocatore: dai campi di C2 alla serie A
Frncesco Magnanelli cresce nel settore giovanile del Cerbara in Umbria. In età adolescenzaile si trasferisce al Gubbio e coi colori rossoblu della prima squadra esordisce nel 2000 in C2.
L’anno seguente con quasi 1 5 presenze all’attivo viene notato dal Chevo Verona che lo ingaggia per aggregarlo con la prima sqaudra che nella stagione 2022/2003 milita in serei A.
Francesco non troverà spazio e alla fine deciderà di andare a giocare in C1 alla Sangiovannese.
La scalata verso il calcio dei grandi comincia proprio da qui quando al termine della stagione va al Sassuolo in serei C2. Nel suo cammino tra la quarta e la terza serie incontra Allegri che porterà lui e la sua squadra a vincere il campionato di serie C1.
In maglia neroverde arriva a scalare i pochi anni dunque le tre categorie fino ad ottenere attraverso la storica promozione con Eusebio di Francesco in pachina l’opportunità di confrontarsi sui campi della massima serie del campionato di calcio italiano.
Nel frattempo è sempre più leader del Sassuolo, quando dà l’addio al calcio giocato la società di proprietà dell famiglia Squinzi decide di ritirare la sua maglia numero 4.
Carriera da allenatore: dal Sassuolo
La sua carriera da allenatore inizia subito dopo aver appeso le scarpette al chiodo. Nell’estate del 2022 diventa collaboratore di Dionisio al Sassuolo e alla fine dell’annata si trasferisce a Torino alla Juventus.
Nel frattempo però riesce a conseguire il patentino di UEFA A che lo abiliterà ad alleanare tutte le formazioni giovanili le Primavere, le prime squadre della serie C e a tesserarsi come secondo in serie A e in serie B.
I dettami tecnici di Magnanelli
Nei sui trascorsi al Sassuolo ha lavorato con De Zerbi e con Dionisi. Tanto dal primo quanto dal secondo ha catturato dei modi di fare calcio che sostanzialmente si avvicinano, non sono proprio uguali ma le idee pressapoco trovno di punti in comune.
Dal suo arrrivo in veste di collaboratore tecnico alla Juventus, la squadra bianconera guidata dal tecnico italiano più vincente degli ultimi venta’nni in campo nazionale ha dirottato il prorpio atteggiamento nel pressing molto alto, nell’aggressività costante e nella voglia di cercare di imporre per prima il proprio gioco.