Novità per il mondo della scuola: il CdM ha approvato la riforma degli Istituti Tecnici e Professionali, con il nuovo modello 4+2, con la realizzazione di una filiera collegata agli ITS Academy. È questa la novità principale del nuovo Ddl.
In cosa consiste? Si tratta di un’offerta unica per gli studenti che, in via sperimentale, potranno concludere il percorso di studi in quattro anni e proseguire con un altro biennio negli ITS Academy.
Il Disegno di legge sulla scuola si delinea in cinque punti cardine e, tra le diverse novità, vengono anche riviste le regole per la valutazione del comportamento degli studenti a scuola.
Vediamo quali sono le novità del DDL Valditara.
Scuola, approvata dal CdM la riforma degli Istituti Tecnici
Il 18 settembre 2023, il Consiglio dei Ministri ha dato l’ok al Disegno di legge sulla scuola, il cosiddetto Ddl Valditara, che riforma gli Istituti Tecnici e Professionali e stabilisce una revisione netta alla valutazione del comportamento degli studenti a scuola.
Il progetto partirà come sperimentazione dal 2024/25 e potrà coinvolgere fino a un massimo del 30% degli Istituti Tecnici e Professionali sul territorio nazionale.
L’obiettivo è molto semplice. Con il nuovo modello 4+2 si punta a dare agli studenti un futuro adeguato e, al contempo, rilanciare la competitività del sistema produttivo italiano.
La principale novità del disegno di legge è il modello 4+2 per la formazione tecnico professionale: si tratta di un’unica offerta formativa per gli studenti che potranno, in via sperimentale dal prossimo anno scolastico, concludere il percorso di studi in soli 4 anni e proseguire con un altro biennio presso gli ITS Academy (gli istituti professionalizzanti post-diploma).
In questo modo, si prevede la creazione di un’unica offerta tra istruzione e formazione. Inoltre, gli stessi studenti potranno sostenere l’esame di maturità senza dover prima superare l’esame preliminare.
Quali sono i cinque punti cardine della riforma
Il disegno di legge di riforma della scuola consta di cinque punti cardine:
- Percorsi quadriennali;
- Rafforzamento delle materie di base;
- Apprendistato formativo e più alternanza scuola-lavoro;
- Docenze di esperti provenienti dal mondo produttivo e professionale;
- Spinta all’internazionalizzazione.
Il modello proposto, 4+2, che dovrà rappresentare la nuova filiera è il campus. La formazione di base sarà di quattro anni, con tutte le caratteristiche dei percorsi quadriennali già vigenti e con l’obbligo di raggiungere obiettivi specifici di apprendimento e le competenze previste.
Più legame tra scuola, mondo del lavoro e territorio
Con la riforma si punta a rafforzare il legame tra scuola, mondo del lavoro territorio. Infatti, una caratteristica del campus sarà quella di avere maggiore flessibilità didattica e organizzativa.
Si punta a rafforzare l’apprendimento formativo di primo livello e il potenziamento delle ore di lavoro. Il quinto punto cardine è la spinta all’internazionalizzazione, con l’incremento di progetti di partenariato, attività di scambio e visite e soggiorni di studio all’estero.
Novità su voto in condotta e bocciatura
Infine, è stata rivista anche la disciplina in materia di valutazione del comportamento degli studenti a scuola. Si tratta della seconda novità importante: viene ripristinato il voto in condotta anche alle scuole medie e alle scuole superiori. Ricordiamo che il voto in condotta era stato abolito nel 2017. Inoltre, con il 6 scattano i debiti da recuperare in educazione civica.
In caso di voto insufficiente, sotto il 6, il consiglio di classe delibererà la bocciatura oppure la non ammissione all’esame di stato. Nei licei, con il 6 in condotta lo studente sarà rimandato a settembre in educazione civica e dovrà svolgere un elaborato critico in materia di cittadinanza attiva e solidale. Anche in questo caso, con voto insufficiente si rischia la bocciatura oppure la non ammissione all’esame di maturità.
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