È partita nella tarda serata di ieri la prima nave per spostare una parte degli oltre 1.500 migranti presenti a Lampedusa: una situazione insostenibile se si pensa alla capienza effettiva della struttura, solo 380 posti. I trasferimenti sono diretti principalmente a Porto Empedocle e Reggio Calabria. Gli arrivi dal mare, tuttavia, non accennano a terminare. Solo nella notte di ieri sono stati registrati 17 sbarchi di piccole navi o imbarcazioni di fortuna, che hanno permesso l’attracco di 500 persone.
Migranti, Lampedusa oggi è la meta per gli arrivi da Tunisia e Libia
I fronti libici e tunisini sono i principali e la gran parte degli arrivi conferma di essere salpata da Zuwara, in Libia. I disastri dovuti alle inondazioni del paese, unite alle condizioni geopolitiche fortemente instabili, sono le principali cause di questa impennata di arrivi nel territorio italiano, primo avamposto europeo che si ritrova nel Mediterraneo. Frontex ha annunciato un più copioso sostegno all’Italia: l’Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera, infatti, ha dato l’assenso per moltiplicare il numero di voli atti a monitorare il mare e soprattutto all’analisi delle immagini satellitari provenienti dalla Tunisia e dai principali porti di partenza. Sono misure fondamentali per il governo italiano che in questo modo potrà agire più tempestivamente nel monitoraggio e nelle operazioni di ricerca.
Non solo il caso Lampedusa: anche Ventimiglia al centro dell’attenzione
Oltre a Lampedusa, in Italia tiene banco anche il caso di Ventimiglia, dove la situazione è da anni molto tesa. La tensione è salita ulteriormente di recente, poco dopo l’annuncio di Parigi sull’impiego di nuove forze per limitare gli ingressi irregolari proprio dal confine italico. Si è espresso a tal proposito il sindaco della città di confine, Flavio Di Muro, che denuncia come la situazione rischi di diventare un vero e proprio tappo:
Ventimiglia è una città di confine ed è dal 2015 che il confine con la Francia è chiuso. Ora però c’è tensione e preoccupazione perché i numeri degli sbarchi non cessano ma soprattutto perché i controlli alla frontiera sembrano diventare sempre più serrati. Allora la situazione di imbuto rischia di diventare un vero e proprio tappo.
Al momento il sindaco parla di 400/500 migranti che quotidianamente provano ad attraversare il confine e solo una minima parte riesce nell’impresa. I problemi di ordine pubblico, sempre secondo il primo cittadino, sono innegabili ed è chiaro a tutti come la città, dopo Lampedusa, sia l’epicentro di una crisi migratoria. Un tema da sempre al centro della politica italiana e la gestione del nuovo governo di destra non sembra aver migliorato la situazione, almeno secondo le parole di Giuseppe Conte. Altrettanto evidente è la necessità di una soluzione globale al tema perché gli approcci dati dai singoli stati si sono dimostrati inconcludenti e di poca utilità anche nella gestione – per ora – tutta italiana dello smistamento dei migranti. Un appello recentemente fatto anche dal Presidente del Consiglio Giorgia Meloni all’assemblea dell’ONU in cui ha evidenziato ancora una volta che l’Italia è stata lasciata sola nella chiara emergenza.