A quasi un anno dall’omicidio di Mattia Caruso, l’ex fidanzata Valentina Boscaro, rea confessa del delitto, ha raccontato davanti al giudice della Corte d’Assise del tribunale di Padova la sua versione dei fatti, dicendosi pentita di ciò che ha fatto. La notte del 25 settembre 2022 pugnalò il 30enne al cuore al culmine di una lite, l’ennesima: ora rischia il massimo della pena, l’ergastolo.
Omicidio Mattia Caruso, il racconto della fidanzata Valentina Boscaro in aula
Io e Mattia non stavamo insieme, lui voleva che io fossi come un oggetto di sua proprietà, mi ricattava minacciandomi di farmi terra bruciata attorno, così non sarei più riuscita ad andare a lavorare nei vari mercatini, fra cui quello di Sottomarina, dove ci eravamo conosciuti nell’estate del 2020.
Con queste parole, riportate dal Corriere della Sera, Valentina Boscaro ha ripercorso in aula il rapporto che la legava all’ex fidanzato Mattia Caruso, morto la notte del 25 settembre 2022 dopo essere stato accoltellato al cuore dalla ragazza, rea confessa. Si trovavano nel parcheggio del locale “Ai laghi di Sant’Antonio”, nel piccolo comune di Montegrotto, in provincia di Padova. I litigi tra loro si erano fatti sempre più frequenti e violenti: si minacciavano a vicenda, si ferivano, come testimoniano anche le chat finite agli atti delle indagini.
Secondo chi li conosceva, la loro era una relazione burrascosa, tossica. I familiari della vittima ne incolpano lei, sostenendo che fin dall’inizio avessero provato a mettere in guardia Mattia sul suo atteggiamento: Valentina, dicono, era una ragazza problematica, lo “sfruttava”, si “aproffittava” del suo amore. Lui non sapeva resisterle, “aveva perso la testa”. Nel 2021, appena un anno prima del delitto, aveva intrapreso una relazione con il cugino di lui, un certo Denis Germanà, esponente della criminalità giovanile locale.
Relazione durata poco e che, tuttavia, aveva portato il giovane, finito in una comunità di recupero per disintossicarsi, ad evadere, per raggiungerla (fino al suo successivo arresto). Un episodio che, secondo la famiglia Caruso, fa capire bene il comportamento manipolatorio della ragazza. L’accusa è convinta che in questo modo volesse solo far ingelosorire Mattia, per riuscire a tenerlo ulteriormente sotto controllo, mentre lo allontanava.
La gravidanza interrotta
Lei però sostiene che anche lui fosse aggressivo: più volte, mentre si frequentavano, l’avrebbe picchiata e offesa.
Sono rimasta incinta di lui, perché voleva legarmi a sé obbligandomi ad evere un figlio insieme – ha detto -. Per questo ho deciso di abortire, perché non potevo sopportare di condannare un bambino ad una vita con un padre così violento.
Stando al suo racconto, lui non era stato d’accordo. Ma lei lo aveva fatto lo stesso, all’ospedale di Cittadella.
Decisi di interrompere la gravidanza nel gennaio del 2021, ne parlai anche con lui e chiaramente si infuriò – ha aggiunto Boscaro -. Era sempre così, beveva, si drogava e diventava violento, pur avendo in sé un lato triste, malinconico, dovuto ai traumi che aveva subìto. Per questo non riuscivo a lasciarlo.
La richiesta di perdono
In aula la ragazza ha anche affermato di essersi pentita di ciò che ha fatto, chiedendo scusa alla famiglia.
Chiedo perdono, non volevo ucciderlo, ma ero terrorizzata e lui stesso mi aveva minacciato di morte molte volte,
ha dichiarato. Le prossime udienze sono state fissate per il 4 e il 18 ottobre. E, come fa sapere il Corriere della Sera, nel corso dell’ultima potrebbe già essere emessa la sentenza di primo grado. La cosa certa è che Boscaro ha ucciso Caruso: ora dovrà assumersene le responsabilità. E potrebbe anche essere condannata all’ergastolo.
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