Ricorre oggi, giovedì 21 settembre, la Giornata mondiale dell’Alzheimer 2023. Istituita per la prima volta nel 1994 dall’Oms, si tratta di una ricorrenza di primaria importanza che viene celebrata a livello globale. Come tutte le Giornate mondiali, anche questa serve per sensibilizzare la popolazione sulla prevenzione e sulla diffusione di informazioni per quanto riguarda tale malattia.

Giornata mondiale Alzheimer 2023: storia e dati

Come ogni 21 settembre dell’anno, anche oggi si celebra la Giornata mondiale dell’Alzheimer 2023. Essa accende tutti i riflettori su questa patologia neurodegenerativa a decorso cronico e progressivo. Forse non tutti lo sanno ma l’Alzheimer è la causa più comune di demenza nella popolazione anziana tra paesi più sviluppati.

Gli esperti stimano che viene colpito da tale patologia circa il 5% degli over 65 e il 20% degli over 85. Non dimentichiamo però che ci sono anche casi in cui la malattia si può manifestare precocemente, intorno ai 50 anni.

La Giornata mondiale esiste da 29 anni e serve per diffondere tra la popolazione notizie, curiosità e informazioni che riguardano quello che nel mondo viene chiamato Alzheimer’s Disease. La malattia prende il nome da Alois Alzheimer, neurologo tedesco che la scoprì per la prima volta nel 1907.

La ricorrenza di oggi è molto importante anche perché ad oggi non esiste una e vera e propria attività di prevenzione nei confronti dello sviluppo di questa patologia.

Dall’altro lato però ci sono molti studi che dimostrano che una dieta equilibrata, insieme ad una corretta attività fisica e una buona stimolazione cognitiva possono combattere in qualche modo il malessere cerebrale e cognitivo.

Significato

La Giornata ha proprio la funzione di porre l’accento su questa patologia molto diffusa in Italia e in tanti altri Paesi sviluppati. Serve inoltre a stimolare lo studio e la ricerca affinché gli esperti possono avere un quadro più chiaro di questa malattia che comporta un progressivo decadimento delle funzioni cognitive, a partire dalla memoria.

Secondo i dati riportati dall’Organizzazione mondiale della sanità, oggi nel mondo più di 55 milioni di persone convivono con la demenza, che colpisce soprattutto tra le persone anziane. Nei prossimi anni si stima che il numero possa sfiorare i 78 milioni.

Inoltre, secondo alcune stime dei dottori e dell’Istituto superiore di sanità, in Italia circa 1.100.000 persone soffrono di demenza. Di queste circa il 55% sono malate di Alzheimer. Capiamo dunque che è fondamentale non solo che la popolazione mondiale abbia informazioni più precise e dettagliate sulla patologia, ma anche fare il possibile per incentivare la ricerca.

È importante anche conoscere i sintomi dell’Alzheimer, in modo tale da poterli individuare il prima possibile e rivolgersi ad un medico esperto. Ma quali sono? Vi elenchiamo subito i più comuni.

  • Perdita progressiva della memoria
  • Alterazione del carattere
  • Difficoltà ad eseguire i normali attività quotidiane
  • Progressiva mancanza di autonomia
  • Disorientamento spaziale e temporale
  • Disturbi del sonno
  • Depressione e problemi comportamentali nello stato più avanzato

Giornata mondiale Alzheimer: perché il 21 settembre?

A questo punto cerchiamo di rispondere ad un’ultima domanda che in molti di voi si staranno ponendo. Come mai la Giornata mondiale dell’Alzheimer si celebra ogni anno il 21 settembre? Cerchiamo di scogliere questo dubbio.

In realtà non c’è un motivo preciso. A scegliere di far cadere la ricorrenza in questa precisa data sono stati, nel 1994, i membri dell’Oms quando hanno deciso di istituita. Non vi è dietro dunque una particolare spiegazione.

Come abbiamo riferito prima, questa malattia fu scoperta nel 1907 dal dottore che poi gli diede il nome. Egli lavoro ad una approfondita analisi del tessuto cellulare di una donna che era morta in seguito ad una non meglio precisata malattia mentale. Il medico notò dei segni particolari e parlò per la prima volta di questa patologia.

Da quel giorno ne è passato di tempo e sono state fatte tantissime ricerche, ma i passi da fare sono ancora molti. I dubbi e le domande a proposito dell’Alzheimer sono ancora parecchi. Si tratta di una patologia che, tra l’altro, ha importanti conseguenze non solo sui soggetti che la sviluppano, ma anche sui loro familiari e su tutte le persone che gli stanno accanto.