Giorgia Meloni ha aperto il suo intervento alla 78esima Assemblea Generale delle Nazioni Unite confermando “chiaramente” il sostegno dell’Italia all’Ucraina e lancia un monito all’Onu sull’emergenza migranti: “L’Onu non volti la testa davanti a questo scempio“. Meloni ha poi scelto di non partecipare alla cena con Joe Biden, presidente degli Stati Uniti, e al successivo Consiglio di Sicurezza.

Le parole di Giorgia Meloni nel suo intervento alle Nazioni Unite: “Tutti devono essere contro i trafficanti di morte”

Scandisce bene le parole Giorgia Meloni nel suo discorso alle Nazioni Unite, e sono parole che vogliono suonare come una sveglia a chi, nel Palazzo di Vetro, non vuole o riesce a capire che l’emergenza migranti non è solo una questione italiana ma globale. Le parole della premier sembrano anche segnare il passo del cosiddetto “Piano Mattei“, quell’insieme di investimenti strutturali che l’Italia avrebbe voluto introdurre da protagonista in diversi paesi africani.

Meloni sceglie di denunciare quei “trafficanti di morte” che avidamente spingono persone di ogni età e di ogni contesto sociale su imbarcazioni fatiscenti o verso paesi, come la Tunisia o la Libia, che scelgono di rinchiuderli in campi profughi:

Sono convinta che sia dovere di questa organizzazione rifiutare ogni ipocrisia sul tema dei migranti e dichiarare una guerra globale e senza sconti ai trafficanti di esseri umani. E per farlo dobbiamo lavorare insieme a ogni livello, e l’Italia intende essere in prima fila su questo fronte. Un certo approccio ipocrita in tema di immigrazione ha fatto arricchire a dismisura questa gente. Noi vogliamo combattere la mafia in tutte le sue forme, e combatteremo anche questa. Deve essere un obiettivo che ci unisce tutti.

La premier quindi continua a battere il tasto sul concetto di guerra e su un approccio muscolare che vuole imporre sicurezza, invece di crearla. Quello che succede oggi, per Meloni, è in contrasto con ciò che dicono gli atti fondativi della stessa Onu:

Davvero una organizzazione come questa, che afferma nel suo atto fondativo ‘la fede nella dignità e nel valore della persona umana‘ può voltarsi dall’altra parte di fronte a questo scempio? Davvero questa Assemblea, che in altri tempi ebbe un ruolo fondamentale nel debellare definitivamente quel crimine universale che era la schiavitù, può tollerare che torni oggi sotto altre forme, che si continui a mercificare la vita umana, che vi siano donne portate in Europa a prostituirsi per ripagare debiti enormi contratti con i trafficanti, o uomini abbandonati nelle mani della criminalità organizzata?

E’ necessario, quindi, fornire ai paesi africani tutti gli strumenti per creare in loco le possibilità che non costringano centinaia e centinaia di persone a partire per questi viaggi della disperazione. I trafficanti di morte:

illudono che affidandosi a loro chi vuole migrare troverà una vita migliore, si fanno pagare migliaia di dollari per viaggi verso l’Europa che vendono con le brochure come fossero normali agenzie di viaggio, ma su quelle brochure non scrivono che quei viaggi troppo spesso conducono alla morte, a una tomba sul fondo del mar Mediterraneo. Perché a loro non importa se la barca sia adatta o meno ad affrontare quel viaggio, l’importante per loro è solo il margine di guadagno.

Giorgia Meloni conferma il sostegno italiano all’Ucraina

Altro passaggio importante nel discorso di Meloni, e che si ricollega al tema delle tratte migratorie, è quanto sta accadendo in Ucraina: migliaia di persone in fuga da un contesto di caos e che cercano sicurezza in altri paesi. Riguardo la guerra russo-ucraina, la premier afferma:

L’Italia ha scelto chiaramente da che parte stare. Lo ha fatto per senso di giustizia. Lo ha fatto perché è consapevole di quanto sarebbe difficile governare un mondo nel quale ha avuto la meglio chi bombarda le infrastrutture civili sperando di piegare un popolo con il freddo e il buio, chi utilizza come arma l’energia e ricatta le nazioni in via di sviluppo impedendo di esportare il grano, la materia prima indispensabile per sfamare milioni di persone.

Meloni crede che luoghi come l’Assemblea Generale siano utili a risolvere le controversie fra paesi senza ricorrere alla violenza, condannando quindi chi (la Russia, anche senza nominarla direttamente) vorrebbe ritornare a risolvere le controversie con l’uso della forza.

Gli impegni di Meloni, infine, non hanno contemplato un incontro faccia a faccia con Joe Biden, anche se da Palazzo Chigi riferiscono che la premier ha parlato al presidente statunitense poco tempo fa al G20 in India. Molto tempo è stato dedicato ad incontri bilaterali con i premier di Canada, Algeria, Rwanda e Malawi.

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