A Nizza, non si incontrano soltanto due squadre di rugby, ma anche la storia di quelle due squadre e l’orgoglio dei rispettivi giocatori. Da una parte un sorridente Michele Lamaro, tra l’altro con il premio di “man of the match“; dall’altra Santiago Civetta, che non riesce a nascondere il suo disappunto. Le due facce di Italia-Uruguay 38-17, la seconda vittoria degli azzurri (di cui vi parliamo qui) in questi Mondiali francesi.
Mondiali rugby, le parole dei protagonisti e le emozioni dei Teros
Non abbiamo rincorso la partita – racconta Lamaro – Siamo rimasti concentrati all’intervallo e nella ripresa siamo stati efficaci come avevamo previsto di essere, dominando l’Uruguay sino alla fine. Penso che la ripresa di oggi sia una delle migliori mai disputate da questo gruppo.
Per il 25enne flanker romano, il titolo di miglior giocatore è arrivato per via di una prestazione maiuscola da 16 placcaggi tirati e una meta, la marcatura che di fatto ha spianato la strada dei suoi nel secondo tempo, nonostante i Teros abbiano opposto una forte terza linea.
Il livello delle nazionali Tier 2 (di seconda fascia internazionale, ndr) sta crescendo sensibilmente. Siamo al Mondiale, tutti sono qui per vincere ed è sempre difficile chiudere la partita nei primi quaranta minuti. Ma se si tiene alta la pressione, come abbiamo fatto noi, la differenza può emergere nella ripresa. Ed è quello che abbiamo fatto. L’Uruguay deve essere orgoglioso di quello che ha fatto, e se continuerà così realizzerà ottime cose in futuro. Oggi era una squadra in missione e ha fatto tutto quanto era nelle loro possibilità per batterci. Noi dovremo migliorare nel primo tempo, anche se oggi, in doppia inferiorità, abbiamo retto bene e loro sono stati bravi a segnare.
Civetta (Uruguay): “Abbiamo sognato troppo in grande”
A bordo campo, l’omologo di Lamaro in maglia oro, Santiago Civetta, è inconsolabile:
Non abbiamo giocato come volevamo. Abbiamo commesso troppi errori e gli italiani sono andati meglio di noi. Onestamente è stato frustrante non essere riusciti a mantenere il vantaggio, ma non ho nulla da rimproverare ai miei compagni. Coltivavamo un grande sogno, abbiamo sognato davvero in grande per questo match. Ma i sogni a volte si realizzano, altre volte no.
Va detto che i Teros non sono nuovi a interviste intense come questa. Prendete il capitano Andres Vilaseca che, dopo la partita contro la Francia, aveva detto:
Sono molto orgoglioso della mia squadra. Non potevo chiedere una squadra migliore di questa da guidare.
Orgoglio che, anche oggi a Nizza, ha ampiamente dimostrato.
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