L’aumento dei contagi da Covid-19 non significherà il ritorno di protocolli di sicurezza che prevedano isolamento e quarantena, lo chiarisce Francesco Vaia, direttore della Prevenzione del Ministero della Salute, spiegando i motivi della sua posizione.

Covid-19, per Vaia non ci sarà ritorno all’isolamento nonostante l’aumento dei casi

Nelle ultime settimane, l’Italia è tornata ad avere paura del Covid-19. Tra la fine di agosto e l’inizio di settembre, infatti, c’è stato un forte aumento dei contagi – addirittura quintuplicati secondo il nuovo monitoraggio della Fondazione Gimbe – che ha allarmato parte dell’opinione pubblica, mentre il mondo scientifico si divideva tra posizioni più o meno allarmistiche. Tra queste ultime, da segnalare quella del virologo Matteo Bassetti che, intervistato da Tag24, ribadiva come non fossimo affatto di fronte a una nuova emergenza.

Si è tornati, dunque, a parlare di vaccini – i nuovi arriveranno a ottobre – e di nuove misure di sicurezza.

Tuttavia, per quanti temono che possa esserci un ritorno alle ristrettezze che hanno caratterizzato la fase acuta dell’epidemia, nel 2020, arriva oggi, 20 settembre 2023, una presa di posizione importante da parte del Ministero della Salute. A pronunciarla è Francesco Vaia, direttore della Prevenzione del Ministero della Salute che ritiene impossibile un ritorno alla quarantena nel nostro paese.

“Non possiamo reintrodurre l’isolamento”

Vaia sul Covid: “La malattia ora è cambiata”

Vaia motiva le sue parole con la constatazione che il Covid-19 è diventato una malattia diversa rispetto al passato e, di conseguenza, devono essere applicate misure di sicurezza differenti e meno stringenti.

“Insieme agli altri ministeri si deve stabilire che tipo di malattia Covid abbiamo davanti ora, e serve un percorso interdisciplinare. C’è un problema medico-legale che va risolto, al di là delle competenze del Ministero della Salute”.