Gli esodati del Superbonus stanno svolgendo una manifestazione davanti al Senato per chiedere l’attenzione dei senatori sulla loro difficile condizione, con il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti che rifiuta di riceverli da tre giorni.

Esodati del Superbonus al Senato: “33mila imprese stanno morendo” | VIDEO

Il Superbonus continua a far discutere, soprattutto dopo la stretta decisa dal governo e annunciata dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti.

Questo, però, non ferma coloro che sono stati duramente colpiti dalla decisione dell’esecutivo, quegli esodati del Superbonus che hanno organizzato una ‘tre giorni’ di protesta davanti al Ministero dell’Economia a Roma, nella speranza di essere ricevuti da Giorgetti. Il nodo da sciogliere è sempre lo stesso: i crediti incagliati e il blocco del meccanismo di cessione del credito che ha comportato, per le aziende, lo stop dei lavori in corso.

A rivolgersi a Giorgetti sono coloro che non hanno terminato per tempo i lavori. Persone che, però, da tre giorni aspettano un ricevimento che non viene concesso.

Raggiunti dall’inviato di Tag24, Michele Lilla, gli esodati, per bocca di un loro rappresentante, Claudio Ardizio, spiegano perché si sono spostati oggi, 20 settembre 2023, davanti alla sede del Senato. “Vogliamo parlare con i senatori, visto che siamo da tre giorni al Mef senza essere ricevuti“, dichiara Ardizio. “Siamo venuti al Senato perché è in discussione l’atto 854 del Senato che è il decreto omnibus asset – continua – e abbiamo presentato a tutte le forze politiche, di maggioranza e opposizione, i nostri emendamenti e le nostre richieste“.

Ardizio prosegue elencando i numeri drammatici della crisi generata dal blocco del Superbonus. “Cerchiamo una soluzione perché committenti e imprese stanno morendo: si tratta di 320mila committenti e 33mila imprese che sono poi costrette a licenziare centinaia di dipendenti e a non pagare fornitori“.

Esodati del Superbonus contro Giorgetti: “Presentato un decreto urgente in estate ma è ancora sulla sua scrivania”

Nelle parole di Ardizio è evidente la delusione per il trattamento ricevuto dal Ministero presieduto da Giorgetti con il quale, all’inizio, sembrava esserci un clima di collaborazione e ricerca di una soluzione condivisa. Una speranza poi svanita.

Abbiamo avuto dei tavoli con Giorgetti – spiega Ardizio – dove alcuni nostri rappresentanti, col consigliere economico Enrico Zanetti, avevano definito un decreto urgente da presentare i primi di agosto. Purtroppo quel decreto è ancora sulla scrivania del ministro“.

Dalla delusione al rilancio dell’iniziativa, stavolta al Senato e rivolta a tutto l’arco parlamentare: “Abbiamo presentato questi emendamenti e ora chiediamo al ministro che quel decreto urgente entri in questo decreto omnibus“.