La Union Berlin è arrivata in Champions League per la prima volta nella sua storia lo scorso maggio. Una scalata entusiasmante quella della squadra capitolina tedesca che vanta una storia molto originale che s’incrocia con le vicende della Germania contemporanea. A parlare a Tag24.it è Giovanni Sgobba, fondatore della pagina Eisern Union Italia – il tifo per l’Union Berlin e autore del libro “E non dimenticare: Eisern Union”.

Il miracolo Union Berlin

Una storia di calcio che incontra anche le vicende della Germania post-bellica, quella divisa da un muro caduto da ormai più di 33 anni. L’epopea dell’Union Berlin, squadra della tedesca fondata nel 1966, è una vera storia di ribellione, anticonformismo ed amore per la libertà che ha incontrato non pochi ostacoli sul suo cammino. Fino a pochi anni fa questo team non aveva nemmeno messo piede in Bundesliga, come tante squadre dell’ex Ddr “cadute” assieme ai mattoni del muro di Berlino. Nel 2019 il sogno si avvera: l’Union approda per la prima volta nella massima lega tedesca e il mondo conosce le bellissime pagine di storia che la squadra berlinese ha scritto dentro e fuori dal campo. Poi la salvezza, la prima storica partecipazione alla Conference e all’Europa League lo scorso anno e infine il quarto posto dello scorso campionato che ha permesso agli Eisernen di strappare un pass per l’Olimpo del calcio. Tra poche ore la Union sfiderà il Real Madrid, la squadra più titolata della storia della Champions.

L’intervista a Giovanni Sgobba

Giovanni Sgobba è arrivato a Berlino più di dieci anni e da tantissimo tempo racconta con passione la storia dell’Union Berlin tramite la pagina Facebook “Eisern Union Italia – il tifo per l’Union Berlin“. Dalle vicende dell’Union è nato addirittura un libro scritto sempre da Giovanni intitolato “E non dimenticare Eisern Union”. Oggi abbiamo intervistato Giovanni Sgobba, ecco cosa ci ha raccontato.

Come è nata questa passione per l’Union?

Nasce nell’estate del 2012. Ero da poco laureato e volevo andare a Berlino per imparare il tedesco e da appassionato di calcio esterofilo volevo andare a vedere una partita di calcio. Inizialmente avevo pensato all’Herta però poi informandomi anche sui blog ho scoperto l’Union e la sua storia. All’epoca c’erano poche notizie ma una cosa mi colpì: i tifosi che hanno dato una mano a ricostruire lo stadio. La prima partita che giocavano era in casa e raggiungere la zona sudest di Köpenick fu un’avventura. Dopo aver visto l’Union giocare fu amore a prima vista.

Cosa ha portato l’Union così in alto?

Cinque anni fa la squadra era in Zweite e poi si è fatta tutta la trafila europea: Conference, Europa League e Champions. L’unicità è data dalla gestione di Urs Fischer, l’allenatore svizzero che è sceso di categoria per sposare questo progetto. E’ una persona equilibrata e competetene che ha saputo gestire una squadra che spesso è vissuta di prestiti anche se di recente a messo a segno degli acquisti definitivi come Gosens e Bonucci.

L’ambiente inoltre è molto diverso da quelli del calcio moderno, c’è una percezione famigliare per cui anche se perde i tifosi sono comunque presente. L’Union si è poi trovato in una combinazione di fattori come ad esempio alcune big che hanno faticato negli scorsi campionati e hanno permesso all’Union di arrivare in Europa.

Come avete reagito al sorteggio che vi ha portati nello stesso girone del Napoli?

Era un po’ la nostra ambizione. Molti appassionati italiani, anche grazie alla pagina, hanno conosciuto la storia e le curiosità dell’Union. Ci voleva una sfida europea con un’italiana, finora la squadra aveva sfidato squadre italiane solo in amichevole- l’ultima quella contro l’Atalanta di questa estate. Il fatto di poter giocare al Maradona fa venire i brividi.

Questa estate l’Union ha acquistato Bonucci: lo avete già contattato?

Sì ed è a conoscenza del libro pubblicato questa estate. Grazie al libro e alla pagina lui e il suo entourage stanno approfittando storia e cultura della squadra.

Herta o Union: quale delle due è più tifata nella capitale tedesca?

Nel corso degli ultimi anni c’è stato il sorpasso. L’affiliazione e l’appartenenza dei tifosi è importante e l’Union nell’ultimo periodo ha superato quota 55mila membri superando l’Herta che fino a un paio di anni fa era la società berlinese più rappresentata che oggi è in crisi. In questo momento l’Union ha più seguito.

E ai tempi della DDR l’Union che ruolo aveva?

L’Union è nata nel 1966 come terza squadra di Berlino ed era la squadra del popolo e dei lavoratori e di fatto non aveva una conduzione politica come poteva essere la Dinamo Berlin governata dall’organismo di spionaggio della Ddr: la Stasi. Questo ha caratterizzato l’appartenenza dei tifosi a questo nucleo di dissidenza politica, sociale e calcistica. Erano anni difficile e i sentimenti erano contrastanti, il tifo dell’Union raccoglieva anche parte della società civile che pur non essendo interessata al calcio aveva manifestazioni di pensiero contrarie a quella della Ddr e si vedeva incapsulata nel tifo dell’Union. Sono stati anni duri ma la caratteristica identitaria è stata mantenuta dopo il crollo del muro quando “ci si è spostati” contro il capitalismo dovuto al fatto che la Germania dell’Est era una società giovane e impreparata al mondo globale di quelli anni.

LEGGI ANCHE: Kim al Bayern Monaco, adesso è ufficiale: il difensore saluta i tifosi del Napoli sui social e Bonucci all’Union Berlino, è fatta: cifre e dettagli