XXV Giochi olimpici invernali di Milano – Cortina 2026: continua la polemica riguardante la ristrutturazione della pista da bob
Continua la polemica sulla pista da bob prevista negli impianti di Milano Cortina 2026
Continua la polemica sulla ristrutturazione della pista da bob prevista negli impianti di Milano Cortina 2026. L’argomento infatti è dibattuto da qualche tempo, spesso con toni molto sentiti, e recentemente è tornato alla ribalta a seguito di alcune dichiarazioni sull’argomento rilasciate dal presidente del CONI Giovanni Malagò in occasione della presentazione milanese, presso la Sala Buzzati, del sesto Festival dello Sport, il quale andrà in scena a Trento da giovedì dodici a domenica quindici ottobre. Tra gli ospiti presenti nell’edizione intitolata “La Grande Bellezza” Roberto Baggio, Boris Becker, Ronaldinho, Peter Sagan, Andrea Pirlo, Mike Powell, Zlatan Ibrahimovic, Antonio Conte e Iker Casillas. Giusto per fare qualche nome. Ma tornando al tema Milano Cortina, ecco quanto dichiarato da Malagò (ripreso da alanews) a riguardo:
“La mia posizione la conoscete. Noi abbiamo presentato una candidatura a giugno 2019, ci hanno votato per quella, se si fosse data la fiducia sulla base di un dossier, e poi a distanza di quattro anni lo si cambiasse, non credo sarebbe una cosa bella per tutti”.
Malagò ha proseguito ricordando che da quanto è stata proposta la candidatura di giungo 2019 “sono successe tante cose: il Covid, la guerra, gli aumenti dei costi” e che “alcuni soggetti senza competenze esternano pareri bizzarri”. “Criticità all’ordine del giorno” ma “non cambiamo dossier”, questa la posizione di Malagò, in una polemica che vede da una parte l’organizzazione dei Giochi olimpici invernali, dall’altra chi si interroga sui danni relativi alla ricostruzione della pista. Su un fronte abbiamo infatti il comitato organizzativo, il quale ribadisce che il progetto si farà, con una lunga precisizione – di cui citiamo solo le righe iniziali – diffusa gli scorsi giorni dall’ufficio stampa della Fondazione Milano Cortina 2026 che inizia dicendo che:
In riferimento alle dichiarazioni rilasciate in data odierna a mezzo comunicato stampa congiunto dalle associazioni di protezione ambientale Cai, Federazione Pro Natura, Italia Nostra, Legambiente, Lipu, Mountain Wilderness, TCI e WWF, Fondazione Milano Cortina 2026 precisa e ribadisce per l’ennesima volta che le cifre riportate dal comunicato delle 8 associazioni, relative al presunto costo di utilizzo dell’impianto di Innsbruck (12 milioni), risultano quanto mai errate e non prendono in considerazione tutti gli importanti costi accessori derivanti dall’eventuale trasferimento delle gare di Bob, Skeleton e Slittino dal territorio italiano a quello austriaco o in eventuali altri siti stranieri.
Riassumiamo la questione. Nel programma delle location protagoniste dei giochi infatti, c’è anche il Cortina sliding center dedicato alla memoria del mito del bob italiano Eugenio Monti, predisposto ad ospitare le gare di bob, slittino e skeleton. Ma è emerso il problema – oltre alle questioni relative ai costi e alle tempistiche – del possibile impatto ambientale (vedi la deforestazione di non pochi ettari di bosco) che potrebbero avere i lavori per la ristrutturazione di tale location (attualmente in disuso), soprattutto nell’ottica di un evento che vuole essere a impatto zero.
Milano Cortina 2026, la polemica sulla pista da bob: le parole di Luana Zanella, capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra alla Camera
A ridosso delle parole sopracitate, si è aggiunta la recente dichiarazione – riportata da Belluno Press – di Luana Zanella, capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra alla Camera:
“È sconcertate ritrovarsi a dare battaglia contro una dannosa, devastante e stupida pista da bob che sembra al centro dei Giochi olimpici del 2026”.
Anche la Zanella riprende la parole del presidente del CONI:
“Dopo le perplessità espresse dallo stesso Malagò (“‘sono emerse criticità”, ha detto) sarebbe bene che il ministro dello Sport Abodi venisse a riferire in parlamento. È una vicenda molto importante che non va lasciata a decisioni solo locali.”
La capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra chiude chiamando in causa anche il presidente della Regione Veneto:
“Il presidente Zaia, peraltro, è uno sponsor della pista, non ha saputo che anche Malagò ha dubbi?”.