Non è ancora del tutto chiaro cosa sia avvenuto la mattina del 16 aprile in piazza delle Cinque Giornate, all’altezza del ponte Matteotti, nell’incidente che ha visto coinvolte la Land Rover guidata da Ciro Immobile e il tram della linea 19, condotto da Valter Mannoni, 58 anni, autista Atac. Sarà probabilmente una superperizia a far luce sull’accaduto. Il gip infatti, intorno alla fine agosto, ha accolto la richiesta d’incidente probatorio avanzata dalla Procura per ricostruire la dinamica dello scontro in cui, fortunatamente, nessuno si è fatto seriamente male. L’attaccante della Lazio, e il conducente Atac, risultano entrambi indagati con l’accusa di lesioni stradali. Già ascoltati più volte anche i testimoni che hanno assistito all’incidente. Per fare chiarezza e raccontare quali saranno i prossimi passi, rispetto all’incidente d’auto di Immobile con il tram 19, l’avvocato Erdis Doraci, legale del capitano biancoceleste, è intervenuto in esclusiva ai microfoni di Tag24.
Incidente di Immobile, Doraci parla a Tag24
La Serie A, la Champions League, la Nazionale italiana, Ciro Immobile pensa solo al campo e alla stagione iniziata esattamente da un mese. Parallelamente però, il suo legale, l’avvocato Erdis Doraci, continua il suo lavoro di difesa del calciatore. L’incidente che ha coinvolto l’auto del capitano della Lazio lo scorso 16 aprile, e il tram della linea 19, non è ancora stato archiviato, anzi. La Polizia locale di Roma Capitale aveva chiuso l’indagine da tempo, ma le querele per lesioni stradali gravissime, depositate da entrambi i protagonisti di questa storia, all’ultimo giorno possibile, avevano spostato il caso sul piano penale. Poi la richiesta della superperizia accolta dal gip. Cosa sia davvero accaduto quella domenica mattina non è ancora del tutto chiaro. Quali sono gli ultimi aggiornamenti in merito? E quali i prossimi passi? Lo abbiamo chiesto direttamente all’avvocato Doraci, intervenuto in esclusiva a Tag24. Ecco le sue parole.
Martedì c’è stato il conferimento dell’incarico. Cosa è successo e quali sono le novità?
“C’è stata appunto l’accettazione dell’incarico da parte del perito Ing. Scipione. I quesiti sono stati letti da parte del Giudice sulla base anche delle rappresentazioni del PM, del collega che difende il macchinista e del sottoscritto”.
Si parla di versioni contrastanti da parte dei testimoni. È così?
“Semmai versioni concordanti, almeno sulla luce dei semafori. Mi spiego! Ci sono tre o quattro testimoni identificati e sentiti dalla PG che, a detta anche del PM, se analizzati in base alla frequenza dei semafori sostengono Ciro sia passato con il verde. Un solo testimone all’interno del tram dice in modo equivocabile, ‘siamo partiti quando è diventato verde’. Peccato però che i semafori del tram non hanno colori, e dalla fermata del tram si vede anche il semaforo adiacente che si riferisce alle macchine, per cui facile abbia fatto confusione! Altro contrasto si riferisce, sempre all’interno del tram, al macchinista, c’è chi dice si sia alzato alla fermata per obliterare e c’è chi dice no. In questo caso il rischio che si sia quindi distratto diventa non indifferente”.
Quali sono i prossimi passi e quali i tempi?
“Ci sono 90 giorni per il deposito della perizia cinematica a firma dell’Ing. Mario Scipione, professionista rinomato e con l’esperienza giusta per chiarire la dinamica di un’incidente così complesso. Perché no, per verificare anche se, come molti autisti sostenevano più volte, si sia trattato di un malfunzionamento del semaforo con luce verde per entrambi. C’è da dire però che gli elementi a disposizione sono ridotti considerato che le telecamere non c’erano e che i mezzi non sono stati sequestrati. C’è piena fiducia nella magistratura e mi preme puntualizzare ancora una volta come, per fortuna, al di là dei mezzi, non ci siano state conseguenze gravi per nessuna delle persone coinvolte”.