L’ultima Legge di Bilancio ha portato novità significative per i contribuenti con partita IVA in regime forfettario, in particolar modo riguardo le soglie di ricavi e compensi. I limiti di fatturato annuo per restare all’interno del regime elevato sono stati infatti elevati a 85.000 euro. Se si supera questa cifra si uscirà dal regime l’anno successivo. Se invece si supera la soglia dei 100.000 euro, si esce subito. Quando siamo ormai vicini alla fine dell’anno, una domanda scuote molte partite IVA che si trovano ad aver quasi superato questa soglia: che succede una volta superato il limite dei 100.000 euro di fatturato annuo?
Regime forfettario 2023: nuovi limiti di ricavi e compensi
A seguito delle modifiche apportate dalla Legge di Bilancio 2023, se un contribuente con partita IVA in regime forfettario percepisce ricavi o compensi superiori a 100.000 euro durante l’anno, il beneficio del regime viene meno subito. Una volta superato questo tetto, si applicano le regole IVA standard e le relative conseguenze sulle aliquote IRPEF.
Cosa succede in caso di plusvalenza
Consideriamo un esempio pratico: un contribuente in regime forfettario che, a settembre 2023, ha già accumulato 90.000 euro di ricavi. Se decide di vendere un bene strumentale per la sua attività e ciò comporta una plusvalenza di 15.000 euro, come dovrebbe trattare questa somma?
Se si aggiungesse questa plusvalenza al totale, il totale salirebbe a 105.000 euro, superando la soglia dei 100.000 euro. Ciò comporterebbe l’uscita dal regime forfettario già in corso d’anno. Se invece si supera la soglia degli 85.000 euro, si esce dal regime agevolato nell’anno seguente.
Regime forfettario 2023: altri limiti e ostacoli al cambio di regime
Non è solo una questione di limiti di ricavi e compensi. Per passare dal regime ordinario al forfettario (o viceversa), ci sono altre condizioni che una partita IVA deve considerare. Alcune delle principali barriere possono includere:
- Spese per dipendenti o collaboratori superiori a 20.000 euro.
- Partecipazioni in determinate società o associazioni.
- Redditi da lavoro dipendente superiori a 30.000 euro nell’anno precedente.
- Ricezione di ricavi e compensi in gran parte dall’ex datore di lavoro.
Come funziona il nuovo limite dei 100.000 euro
Il limite di 100.000 euro si basa sui ricavi o compensi effettivamente percepiti. Ciò significa che i ricavi fatturati nel 2023, ma ricevuti nel 2024, non influiscono sulla valutazione per il periodo fiscale 2023. Tuttavia, è importante notare che questo cambiamento ha diverse implicazioni a seconda della tipologia di tassazione:
- Per quanto riguarda l’IRPEF, l’imposta dovrà essere determinata in modo tradizionale, considerando l’intero anno fiscale.
- Nel caso dell’IVA, invece, l’obbligo di pagamento entra in vigore solo al momento in cui si raggiunge la soglia di 100.000 euro.
Quando si supera il limite previsto
Quando si supera il limite previsto, emergono altre importanti conseguenze:
- Obblighi contabili: ci sarà l’obbligo di mantenere una contabilità ordinaria dall’inizio dell’anno fiscale.
- Ritenute alla fonte: secondo le indicazioni fornite dall’Agenzia delle Entrate, le ritenute d’acconto non possono essere retroattive. Si applicheranno dunque solo ai compensi corrisposti dopo l’uscita dal regime.
Cosa dice la Legge 190/2014 riguardo al limite
La legge stabilisce che il regime forfettario cessa di applicarsi nello stesso anno fiscale in cui i ricavi o compensi superano 100.000 euro. Tuttavia, non fornisce indicazioni per attività che iniziano o terminano durante l’anno. Questo lascia intuire che il limite annuale dovrebbe essere pro-rata solo se espressamente previsto dalla norma.
Pertanto, in assenza di una disposizione chiara, si ritiene che non sia necessario calcolare pro-rata il limite di 100.000 euro per attività chiuse a metà anno o iniziate durante l’anno.
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Regime forfettario 2023: verifica e requisiti
Il requisito principale per usufruire del regime forfettario è di non superare i 85.000 euro di ricavi/compensi annuali. Ma, dal 2023, se durante l’anno fiscale si superano i 100.000 euro, la disapplicazione è istantanea.
Facciamo qualche esempio pratico: se nel 2023 si ha un totale di ricavi/compensi di 84.000 euro, si ha diritto al regime forfettario anche nel 2024. Se nel 2023 i ricavi/compensi sono tra 85.001 euro e 100.000 euro, si può rimanere nel regime solo per il 2023, mentre nel 2024 si passerà al regime ordinario. Infine, se nel 2023 i ricavi/compensi superano i 100.000 euro, si esce dal regime nell’anno stesso e non si ha diritto al regime nel 2024.