Sono gravi gli indizi di colpevolezza a carico di Ubaldo Manuali, il netturbino di 59 anni arrestato a Roma per violenza sessuale plurima e diffusione illecita di materiale a contenuto sessuale: sul suo smartphone gli inquirenti non hanno trovato solo i filmati degli stupri – inviati ad alcuni amici con l’intento di vantarsi -, ma anche le chat scambiate nei giorni successivi agli incontri con le sue vittime. Chat che confermano l’assenza di lucidità delle donne, sedotte e poi abusate da incoscienti.

Netturbino violentatore arrestato a Roma: cosa si cela nelle chat scambiate con le vittime

Quanto mi hai fatto bere ieri? Abbiamo fatto l’amore?,

le chiedeva in chat una delle tre donne che lo hanno poi denunciato. Lui rispondeva:

Sì, lo volevi. Dicevi che da tanto tempo che non lo facevi.

E lei, ancora:

Sarà… mi sembra di essermi addormentata mentre lo stavamo facendo.

Sono solo alcuni dei messaggi – resi noti dal Corriere della Sera – che Manuali avrebbe scambiato con le sue vittime nei giorni successivi ai loro incontri. Incontri nel corso dei quali, tra una chiacchiera e l’altra, le sedava con potenti farmaci e poi ne abusava, a casa loro oppure nell’abitazione sulla Casilina che condivideva con l’attuale compagna, ignara di tutto.

Originario di Riano, il 59enne lavorava come operatore ecologico per una ditta con sede a Fiano Romano, in provincia di Roma. Sui social aveva almeno 6 profili con cui – approfittando della sua somiglianza all’attore Keanu Reeves (e pare anche al cantautore Fabrizio Moro) – adescava le sue vittime. Che, il giorno dopo averlo incontrato, regolarmente non ricordavano nulla.

Forse un po’ hai esagerato (con l’alcol, ndr). Eri così contenta, così carica,

scriveva a una di loro. A un’altra, che gli chiedeva se davvero avessero avuto rapporti sessuali (visto che a lei sembrava di essersi addormentata), lui diceva:

Ma ti pare che se volevo fare qualcosa di losco poi mi fermavo a dormire qui?

Sempre lo stesso iter

Sembra che il modus operandi seguito dal netturbino fosse sempre lo stesso: dopo aver conosciuto le sue vittime online e averle sedotte, dava loro un appuntamento. Poi, mentre parlavano del più e del meno, correggeva i loro drink (uno spritz, nel caso della donna che avrebbe ricevuto in casa, vino rosso e prosecco per quelle che sarebbe andato a trovare) con dei tranquillanti, in particolare il Lormetazepam, fino ad annientarle.

A quel punto ne abusava sessualmente e le riprendeva, senza mostrarne il volto. In uno dei filmati rinvenuti sul cellulare sequestrato dagli investigatori lo si vede mentre stupra una donna. Lei, confusa, continua a chiedergli:

Chi sei? Perché mi stai baciando?

E lui le risponde:

Sono il tuo fidanzato, non preoccuparti.

Scambi che testimoniano l’incapacità della donna (delle donne) di rendersi conto di ciò che stesse succedendo e che, pertanto, peggiorano la sua posizione.

La vita sul web

Sui social Manuali pubblicava di sé le foto più svariate, mostrandosi un uomo religioso – mentre era in visita a Papa Francesco, ad esempio -, ma anche sportivo e amante degli animali. E condivideva aforismi e citazioni di personaggi famosi: oltre a Reeves anche Vasco Rossi e Jim Morrison. Un’immagine probabilmente costruita ad hoc per “piacere” e riuscire nel suo intento.

In molti, nelle scorse ore, hanno parlato di lui come di un “violentatore seriale”. Il sospetto di chi indaga, in effetti, è che possa aver mietuto altre vittime. Donne violentate a loro insaputa e che quindi non avrebbero sporto denuncia. Di loro si cercheranno tracce nelle immagini che il 59enne, per vantarsi, inviava agli amici online.

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