Il filosofo Gianni Vattimo è morto il 19 settembre 2023. Era considerato tra i massimi esponenti della corrente postmoderna, nonché il padre del “pensiero debole”.

Gianni Vattimo: causa morte, malattia

Gianteresio Vattimo, detto Gianni, è morto all’età di 87 anni, presso l’ospedale di Rivoli dove era ricoverato in gravi condizioni. Da tempo era affetto dal morbo di Parkinson e, poco prima del decesso, era stato dichiarato incapace di intendere e di volere.

Compagno

Vattimo era legato sentimentalmente a Simone Caminada, 38 anni, suo assistente e compagno per 14 anni. Negli ultimi tempi, questa vicenda è finita anche nei tribunali. Vattimo avrebbe desiderato unirsi civilmente a Caminada, ma la Procura di Torino ha sospeso l’unione in attesa del verdetto. Secondo quanto riporta Ansa, il tribunale ha stabilito che il partner del filosofo avrebbe cercato di ottenere l’eredità, isolando l’intellettuale e prendendo il controllo dei suoi beni.

Biografia

Nato a Torino il 4 gennaio 1936, Gianni Vattimo era originario della Calabria. Il padre morì quando aveva solo un anno e mezzo.

Il filosofo è stato un attivo membro della Gioventù Studentesca di Azione Cattolica e ha contribuito alla rivista Quartodora, dimostrando fin da giovane il suo spirito critico e il suo impegno sociale. È considerato uno dei maggiori studiosi del pensiero di Martin Heidegger, dopo aver studiato con mentori come Karl Löwith e Hans Georg Gadamer.

Antidogmatico e convinto assertore del fatto che l’ordine autentico delle cose non può essere spiegato filosoficamente o scientificamente, ha criticato qualsiasi posizione metafisica.

Nel 1983, insieme a Pier Aldo Rovatti, ha curato una raccolta di saggi sul cosiddetto “pensiero debole”, di cui è stato considerato il massimo rappresentante.

Ha sempre cercato di rendere le sue teorie accessibili anche al pubblico meno acculturato, scrivendo in modo semplice e chiaro. Pur dichiarandosi comunista, non si considerava un veteromarxista, ed era anche molto religioso.

Si definiva “omosessuale e cristiano” ed è stato riconosciuto come precursore delle tematiche lgbtq. Oltre ad essere stato professore presso l’Università di Torino, ha insegnato anche all’estero e ha ricevuto lauree honoris causa da prestigiose istituzioni accademiche internazionali.

È stato anche europarlamentare per due legislature, prima con i Democratici di Sinistra nel 1999 e successivamente con l’Italia dei Valori di Di Pietro nel 2009. Inoltre, ha contribuito alla divulgazione della filosofia conducendo programmi televisivi per la Rai insieme agli amici Furio Colombo e Umberto Eco, e collaborando con il quotidiano La Stampa.