La ong Sea-Watch ha documentato un salvataggio compiuto nel Mediterraneo che ha visto coinvolta la sua nave Aurora e nel quale ha tratto in salvo 40 persone da un tentativo di respingimento illegale della guardia costiera dei libici.

Sea-Watch, la nave Aurora salva 40 migranti dalla guardia costiera dei libici, imbarcazione diretta a Pozzallo

Si continua a morire nel Mediterraneo, in un flusso senza sosta di persone che tentano la via del mare, alla ricerca di un futuro migliore e in fuga da guerre e povertà. Un flusso inarrestabile, sebbene si continui a parlare della ‘Missione Sophia’ e il governo presieduto da Giorgia Meloni insista sulla linea del blocco navale, per bocca del ministro dell’Interno Piantedosi.

L’ultimo, tragico episodio è stato documentato dalla ong Sea-Watch che, su Twitter, ha riportato il salvataggio di 40 persone compiuto dalla sua nave veloce Aurora. Stando al report, l’imbarcazione è intervenuta, con l’aiuto di Pilotes Volontaires, per impedire un respingimento illegale compiuto da quella che definiscono “la cosiddetta guardia costiera libica“, ai danni di una barca di legno. I membri della ong hanno denunciato come i libici abbiano messo in atto comportamenti intimidatori nei loro confronti, pur non riuscendo a impedire il loro intervento.

Tuttavia, al momento dell’arrivo dell’Aurora, alcuni migranti erano già stati catturati per essere riportati in Libia, mentre, stando alle testimonianze delle persone soccorse, sarebbero quattro i migranti dispersi nel tentativo di attraversamento del Mediterraneo.

La ong rivela, infine, che la nave è ora diretta al porto di Pozzallo, destinazione indicata dalle autorità italiane.