Il ministro della Giustizia Carlo Nordio, nel corso della manifestazione ‘Le buone leggi, semplificare per far ripartire l’Italia’, organizzata dalla ministra Maria Elisabetta Alberti Casellati, ha pronunciato parole che finiranno con l’alimentare le polemiche e i dibattiti intorno al tema della maternità surrogata.
Nordio sulla maternità surrogata: “Il padre oggi è certo, la madre meno…” | VIDEO
Sono parole destinate a far discutere, quelle del ministro della Giustizia Carlo Nordio sulla questione, già di per sé scottante, della maternità surrogata.
Intervenuto all’evento ‘Le buone leggi, semplificare per far ripartire l’Italia’, organizzata dalla ministra per le Riforme istituzionali e la semplificazione normativa Maria Elisabetta Alberti Casellati, Nordio ha spiegato la ratio della sua riforma della giustizia, che ha come primo obiettivo proprio la riduzione delle leggi e la semplificazione.
A questo proposito, il Guardasigilli ha sottolineato come il progresso tecnologico, anche nel settore medico e nella genetica, possa rappresentare un ostacolo a tale opera di riduzione delle leggi, spiegando, cioè, che “la tecnologia corre sempre più forte delle leggi e crea dei problemi che noi siamo impreparati ad affrontare“.
È a questo punto che il ministro ha detto la frase ‘incriminata’:
“Una volta si diceva: ‘Mater semper certa est, pater numquam‘, oggi è il contrario. Il padre è sempre sicuro, grazie agli esami del DNA, la madre un po’ meno, se pensiamo alla fecondazione eterologa e all’utero in affitto”.
Una frase perfettamente in linea con la linea del governo Meloni sul tema, con l’iter per rendere la maternità surrogata ‘reato universale’ già avviato in Parlamento, ma in forte contrasto con le posizioni espresse dall’opposizione e da parte della società civile.
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Intercettazioni, Nordio: “Criminali usano sistemi che non riusciamo a intercettare”
Nel corso del dibattito, il ministro Nordio ha sottolineato le difficoltà attuative della sua riforma, toccando un altro ‘tema caldo’ come quello delle intercettazioni.
Nordio ha, infatti, spiegato come anche il progresso tecnologico nelle telecomunicazioni rappresenti un ostacolo alla riduzione del numero di leggi, ammettendo il ritardo delle istituzioni in materia, rispetto alle organizzazioni criminali e al terrorismo che, dichiara, “comunicano attraverso sistemi che noi non riusciamo nemmeno a intercettare perché ultratecnologici“. L’unica soluzione, ammette, diventa quindi la produzione di nuove leggi, per stare al passo.