Papa Francesco torna a parlare della guerra e confida i suoi timori per la nuova minaccia nucleare in una lettera destinata al cardinale Peter Turkson. Il parallelismo di Bergoglio ha anche un riferimento storico e più in particolare alla crisi dei missili di Cuba quando nel 1962 si erano particolarmente acuite le tensioni tra Stati Uniti e Unione Sovietica.

Nello specifico, il Somme Pontefice ha ribadito l’esigenza di sostenere incontri come quello del Convegno sulla “Pacem in Terris” che si tieni a Oslo tra oggi e domani, 20 settembre; stando alle parole contenute nel messaggio al Cancelliere della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali:

La conferenza è quanto mai opportuna, dal momento che il nostro mondo continua ad essere nella morsa di una terza guerra mondiale combattuta poco alla volta e, nel tragico caso del conflitto in Ucraina, non senza la minaccia di ricorrere alle armi nucleari

Da qui, poi, l’analogia nei ricordi con la crisi cubana a proposito della quale emerge l’aspetto più “inquietante” come lo stesso Papa ha voluto ribadire. Contestualmente, Bergoglio ha scelto di lanciare un messaggio anche all’Assemblea delle Nazioni Unite che si sta tenendo proprio ora, ricordando l’esigenza di lavorare in maniera condivisa per il bene comune:

Il momento attuale assomiglia in modo inquietante a quando nell’ottobre 1962 la crisi dei missili di Cuba portò il mondo sull’orlo di una diffusa distruzione nucleare. È responsabilità di tutti noi mantenere viva la visione che ‘un mondo libero da armi nucleari è possibile e necessario’. In questo caso, il lavoro delle Nazioni Unite e delle organizzazioni affini nel sensibilizzare l’opinione pubblica e nel promuovere misure normative adeguate rimane fondamentale

Papa Francesco sul rischio della minaccia nucleare: “Aumentato il numero e la potenza delle armi”

Il messaggio di Papa Francesco dimostra il suo continuo interesse verso il conflitto bellico, un tema verso il quale si è più volte dedicato nel corso del suo recente pontificato. Il fenomeno delle armi, inoltre, rappresenta il frutto di un escalation che negli ultimi tempi ha visto aumentare in maniera significativa le forze militari di tutti i Paesi.

Ecco il messaggio di Papa Bergoglio:

Non solo il numero e la potenza delle armi nucleari sono cresciuti, ma anche altre tecnologie belliche e persino il consenso di lunga data sulla proibizione delle armi chimiche e biologiche è in pericolo. Spero che una riflessione approfondita su questo tema porti ad un consenso sul fatto che tali armi, con il loro immenso potere distruttivo, non saranno impiegate in modo da provocare ”lesioni superflue o sofferenze inutili”

A questo, si aggiunge un invito ad affrontare le dispute mediante la ragione, evitando la forza armata:

Oggi più che mai, l’ammonimento profetico di Papa Giovanni secondo cui, alla luce della terrificante forza distruttiva delle armi moderne, è ancora più evidente che ‘le relazioni tra gli Stati, come tra gli individui, devono essere regolate non dalla forza armata, ma secondo i principi della retta ragione: i principi, cioè, della verità, della giustizia e della cooperazione vigorosa e sincera’. A questo proposito, è molto opportuno che questa Conferenza dedichi le sue riflessioni a quelle parti della Pacem in terris che discutono del disarmo e dei percorsi per una pace duratura