La tradizionale festa di San Gennaro, il miracolo del sangue del santo, Napoli (ma non solo) che celebra le sue radici. Un’occasione in cui l’arcivescovo del capoluogo campano, monsignor Domenico Battaglia, ha voluto ricordare i cardini della celebrazione, ma anche potenzialità e criticità della sua terra.
Miracolo di San Gennaro: l’arcivescovo di Napoli, monsignor Domenico Battaglia, ha voluto ricordare il senso della festa
È una festa che chiede il desiderio della pace nella nostra vita, in questa città, nella nostra terra.
Questa la premessa di monsignor Domenico Battaglia, pronunciata in seguito all’annuncio della liquefazione del sangue. Il processo si è compiuto prima che l’ampolla con il sangue fosse portata all’altare.
Questo sangue – ha messo però in guardia l’arcivescovo – non è un oracolo da consultare e ancor meno un oroscopo la cui funzione è quella di predire sventure o fortune per la città. No, la reliquia che veneriamo è semplicemente un segnale stradale, un indice puntato che rimanda alla necessità, all’urgenza, all’esigenza di seguire in modo radicale il Vangelo di Cristo, lasciandosi attrarre senza riserve dalla sua bellezza liberatrice, ascoltando con cuore e mente aperta la sua Parola di vita e di speranza.
Monsignor Domenico Battaglia: “Il vero miracolo si realizzerà quando il bene sovrasterà il male”
Nel corso della sua omelia, l’arcivescovo ha poi rimarcato il senso stesso della parola “miracolo“.
Credo che il vero miracolo si realizzerà il giorno in cui questo sangue sarà per sempre duro, compatto, coagulato. Credo che il vero miracolo avverrà quando la giustizia bacerà la pace, quando il bene sovrasterà il male per sempre, quando la buona notizia di Gesù Cristo prosciugherà il dolore del mondo, illuminerà definitivamente il buio, porterà a compimento ogni cosa, entrerà così profondamente nel cuore degli uomini e delle donne che le loro parole, le loro azioni, i loro pensieri saranno solo bene, bontà, bellezza.
E in vista di quel giorno, ha detto monsignor Domenico Battaglia, la reliquia di San Gennaro sarà appunto un’indicazione, il segnale stradale citato. E ancora:
La necessità urgente di prendersi cura delle ferite, di fermare il fluire del sangue, di tamponare le emorragie spirituali, interiori, materiali, relazionali, sociali che attanagliano la nostra terra, i nostri cuori.
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