Si torna a parlare di Amanda Knox: la donna, oggi 36 anni, ha presentato ricorso in Cassazione affinché venga annullata la condanna definitiva che prevede tre anni di reclusione per calunnia nei confronti di Patrick Lumumba, soggetto coinvolto del processo per l’omicidio di Meredith Kercher. Omicidio avvenuto nel novembre del 2007 a Perugia, dove l’uomo viveva all’epoca. Ma come mai viene presentato questo ricorso? Facciamo il punto della situazione oggi e ripercorriamo alcune tappe importanti di uno dei casi di cronaca più controversi degli ultimi anni.

Amanda Knox, ricorso in Cassazione: il motivo

È di oggi la notizia che Amanda Knox ha deciso di presentare ricorso in Cassazione. La donna, in particolar modo, ha richiesto di annullare la condanna per calunnia nei confronti di Patrick Lumumba legata al processo per l’omicidio della giovane Meredith, avvenuto nel 2007. Delitto per il quale lei e l’allora fidanzato Raffaele Sollecito sono stati assolti.

Amanda ha presentato il ricorso sulla base di uno degli articoli introdotti dalla riforma Cartabia e dopo che la Corte europea dei diritti dell’uomo ha riconosciuto la violazione dei suoi diritti di difesa nel corso dell’indagine che l’ha vista come protagonista.

La donna ha avanzato dunque ufficialmente la richiesta. La Knox era stata condannata in via definitiva a tre anni di reclusione per calunnia. Il ricorso è stato avanzato in Cassazione tramite gli avvocati Carlo della Vedova, il suo “storico” legale e Luca Luparia Donati.

Cosa succede adesso?

Ora starà agli esperti di legge, ai giudici, agli avvocati e a tutti i vari professionisti del settore valutare il caso e decidere come proseguire. I membri della Cassazione possono decidere se respingere l’istanza, revocare la sentenza di condanna per calunnia o disporre una rinnovazione del processo. Processo che, in questo caso, si terrebbe a Perugia.

Tre sono dunque in totale le strade che si aprono. L’ultima però è quella ritenuta meno probabile dagli stessi legali della Knox. La terza ipotesi in campo sembra essere molto remota anche sulla base della sentenza della Cassazione che ha assolto sia lei che Raffaele Sollecito dall’accusa di omicidio.

Quello che c’è da sapere inoltre è che un possibile annullamento della condanna non aprirebbe la strada ad una richiesta di risarcimento per ingiusta detenzione da parte di Amanda Knox. Il motivo? Sono già scaduti i termini. La donna però potrebbe comunque avanzare una richiesta di danni.

In ogni caso, a questa istanza si è già opposto l’avvocato Carlo Pacelli, il legale di Patrick Lumumba, uomo coinvolto nel processo per l’uccisione di Meredith Kercher avvenuta a Perugia nel novembre 2007. Stando a quanto si apprende inoltre, il ricorso potrebbe essere esaminato in camera di consiglio all’inizio del mese di ottobre.

Il delitto di Perugia

Facciamo ora un passo indietro nel tempo. In molti si ricorderanno di quello che è passato alla storia come “omicidio di Perugia”. Esso è avvenuto la sera del 1° novembre 2017 in via della Pergola. Meredith Kercher fu la vittima. La giovane all’epoca era una studentessa inglese che si trovava in Italia a fare l’erasmus.

La ragazza venne trovata senza vita con la gola tagliata nella propria camera da letto. Per l’omicidio, dopo anni di indagini e processi, è stato condannato in via definitiva il cittadino ivoriano Rudy Guede. Per italiani e inglesi è impossibile dimenticare il lunghissimo e travagliato iter giudiziario che ha coinvolto anche la statunitense Amanda Knox e l’italiano Raffaele Sollecito.

Questi ultimi due furono considerati i presunti co-autori del delitto, ma poi furono assolti e scarcerati nel 2011 per non aver commesso il fatto. Per la Knox vperò fu confermata la condanna a tre anni per calunnia nei confronti di Patrick Lumumba. La donna lo aveva accusato dell’omicidio di Meredith ma poi egli era risultato estraneo ai fatti.

Il caso di Meredith ha fatto il giro del mondo ed era finito anche davanti alla Corte europea dei diritti dell’uomo. È ricordato per la grandissima risonanza mediatica che ebbe nel mondo. In realtà ancora oggi in molti nutrono dubbi nei confronti del tragico delitto di Perugia del 2007. Sebbene Rudy Guede sia stato condannato in via definitiva per l’uccisione della ragazza, egli si è sempre dichiarato innocente.