L’Azerbaigian ha iniziato operazioni militari contro le forze armene presenti in Nagorno Karabakh, Russia e Turchia sono già state avvertite: si teme un’escalation del conflitto.

Timore di un’escalation in Nagorno Karabakh dopo l’azione dell’Azerbaigian

Venti di guerra dall’Oriente. Stamattina l’Azerbaigian ha dichiarato di aver avviato alcune operazioni antiterrorismo nel Nagorno Karabakh, regione contesa da anni con l’Armenia. Il ministero della Difesa azero Hasanov ha affermato che le operazioni sono volte a contrastare le forze armene presenti sul territorio. Alcune esplosioni sarebbero state udite nella capitale della regione Stepanakert nelle ultime ore. Sia la Turchia che la Russia sono state informate dell’azione. Si tratta di una mossa che potrebbe portare ad una crescita della tensione tra Armenia ed Azerbaigian.

Cosa sta succedendo: morti nei giorni scorsi

Emerge dai rapporti di Baku che sei persone sono state uccise nelle esplosioni di mine nei giorni precedenti e le forze di sicurezza hanno detto che due civili sono stati vittime di una mina piazzata da organizzazioni sovversive armene su una strada verso Shusha, nella parte azera del Nagorno Karabakh. Quattro agenti di polizia sono stati successivamente uccisi in un’altra esplosione. Attentati che hanno preoccupato Baku che si sarebbe vista costretta ad avviare operazioni antiterrorismo in queste ore. Le autorità azere hanno reso noto che la pace in Nagorno Karabakh è possibile solo con il ritiro completo delle forze armene dalla regione contesa.

Mosca invita alla calma

La Russia ha invitato Azerbaigian e Armenia a rispettare l’accordo per la tregua sul Nagorno Karabakh. La portavoce del ministro degli Esteri russo Lavrov, Maria Zakharova, ha invitato a evitare spargimenti di sangue:

“Sappiamo cosa è necessario fare per risolvere la situazione… attuare tutto ciò che abbiamo concordato, non provocare la situazione, lavorare per calmarla e risolverla”

Le autorità azere nel frattempo hanno annunciato l’apertura di corridoi umanitari per i civili del Nagorno Karabakh. L’Armenia invece ha fatto sapere di non avere truppe dispiegate in Nagorno Karabakh.

Colpita la capitale ed altre città

Diverse le aree colpite. Fonti locali dicono che le esplosioni sono avvenute nella roccaforte armena di Stepanakert e a Martakert, nel nord-est di questo territorio. Le tensioni odierne sorgono dopo un lungo periodo di restrizioni sul corridoio Lachin.

Il lungo conflitto nel 2020

Una regione sconosciuta a molti occidentali, a tratti quasi impronunciabile che da tre anni abbiamo imparato a conoscere bene. L’Azerbaigian e l’Armenia si battono per il Nagorno Karabakh sin dal crollo dell’Urss e si sono già verificati in passato due scontri imponenti. Nel 2020 nella regione si è combattuto per sei settimane e sono morte 6500 persone prima del cessate il fuoco. I segnali di una nuova escalation era chiari da qualche mese. Il Nagorno Karabakh appartiene all’Azerbaigian secondo il diritto internazionale, ma l’area è prevalentemente popolata da armeni.

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