Ci sarebbe una relazione extraconiugale alla base dell’allontanamento di Qin Gang dal suo ruolo di ministro degli Esteri della Cina. Ha dell’incredibile l’ipotesi rilanciata dal Wall Street Journal in merito al licenziamento dell’ormai ex ministro, destituito lo scorso luglio.
Il quotidiano internazionale riporta i risultati di un’indagine interna richiesta dal Partito comunista su Qin. Gli investigatori hanno riferito ad alti funzionari cinesi che l’ex funzionario, 57 anni, avrebbe avuto una scappatella durata per tutto il periodo del suo mandato come ambasciatore negli Usa.
Il diplomatico aveva ricoperto la strategica posizione di ambasciatore di Pechino negli Stati Uniti dal luglio 2021 a gennaio 2023, prima di essere nominato ministro degli Esteri.
Relazione extraconiugale per l’ex ministro degli Esteri della Cina: Qin Gang indagato per possibili violazioni alla sicurezza nazionale
Una condotta, quella di Qin Gang, che potrebbe aver recato un danno alla sicurezza nazionale della Cina. Per questo l’ex ministro resta indagato per il suo comportamento.
Come sostituto di Qin, il Paese del Dragone ha nominato il suo predecessore Wang Yi. Al momento della nomina, quest’ultimo rivestiva il ruolo di capo della Commissione per gli affari esteri del Partito comunista cinese.
La questione del presunto scandalo sessuale era già rimbalzata negli scorsi mesi, quando si era discusso in merito alla presunta sparizione di Qin.
La donna al centro dell’affaire sentimentale sarebbe una giornalista cinese, inviata da una tv di Hong Kong negli Stati Uniti. C’è anche chi assicura che dalla relazione clandestina, avvenuta principalmente a Washington, sarebbe nato anche un figlio.
Qin Gang non è l’unico funzionario del governo cinese ad essere “scomparso” dalla circolazione. Anche il generale Li Shangfu, ministro della Difesa di Pechino, non si vedrebbe in pubblico da quasi tre settimane. L’ultima sua apparizione è datata 29 agosto, al forum per la pace e la sicurezza Cina-Africa.
Anche in questo caso alla base di tutto ci sarebbe un’indagine in corso: stavolta non per questioni di natura scandalistica, ma per presunte irregolarità legate all’acquisto di equipaggiamento militare.