Oggi si riunisce il Cda Juventus per approvare il -115 milioni di euro del bilancio 2022/2023. Una sorta di cammino di iniziazione per il nuovo consiglio che ha preso il posto di quello presieduto da Andre Agnelli reo di aver gestito malamente le finanza del club.

La Juventus dopo 9 anni consecutivi di vittorie nei quali ha sfiorato anche l’impresa per ben due volte di salire sul tetto d’Europa ha conosciuto un tracollo finanziario importante: le stagioni 2019/2020 e 2020/2021 sono quelle che poi proiettate finanziariamente a quelle 2021/2022 e 2022/2023 hanno penalizzato e non di poco per forza di cose anche la squadra facendole vivere delle vere e proprie intemperie giudiziarie negli ultimi mesi.

Un bilancio in rosso e di parecchio ha costretto per diverse volte la Exor ha ricapitalizzare, (dunque a versare soldi quanti più possibili per rendere la squadra più competitiva) fino a quando il proprietario Jhon Elkhan ha deciso di chiudere i rubinetti per far spazio ad un nuovo modo di lavorare e pensare per la ricostruzione di un nuovo progetto più sano e se possibile più vincente sia sotto l’aspetto gestionale che sportivo.

Cda Juventus

Oggi 19 settembre 2023 il Cda della Juventus presieduto dal neo presidente Gianluca Ferrero non solo a livello pratico sarà chiamato ad approvare il bilancio 2022/23 di -115 milioni di euro ma votandolo confermerà che il percorso intrapreso si sta rivelando positivo in ottica futura, soprattutto se si pensa che solo un anno e mezzo fa la situazione era ancora più tragica: in questo lasso di tempo è stato dimezzato un disavanzo di -239 milioni.

Le strategie per il futuro

Da quando sulla Juventus società si è abbattuto lo tsunami che poi ha percosso indelebilmente anche la squadra sul campo rendendola non immune da una penalizzazione che l’ha relegata dal terzo posto al settimo ovvero l’ha esclusa di fatto dalla parecipazione alla Champions che comincia proprio oggi, il mondo che le gira attorno è cambiato totalmente grazie agli innesti di nuove figure sia in ambito societario che in ambito dirigenziale.

Se a chi ha guidato finora dalla panchina la parte sportiva è stato riconosciuto il merito comunque di aver centrato l’obiettivo nonostante le vicende extracampo pesantissime influenzanti e oggi sta continuando a cavalcare l’onda dell’entusiasmo con una partenza davvero positiva rispetto agli ultimi anni, Cristiano Giuntoli e Giovanni Manna, i due che si occupano di allestire la squadra hanno un compito ancora più arduo dei quello a cui è chiamato a rispondere massimiliano Allegri.

I due dovranno lavorare affinché l’aspetto sportivo ovvero i risultati coincidano con l’aspetto economico-finanziario solo così avranno compiuto la missione per la quale sono stati assunti.

Mercato e stipendi

In poche parole il duo dirigenziale deve costruire la Juventus di qui in avanti senza dover spendere follemente sul mercato e magari con le risorse che lo stesso mercato porta in casa attraverso le cessioni.

Sul fronte mercato dovrano comprare nuovi giocatori con i soldi che si ricavano dalle cessioni e non più coi soldi frutto di una ricapitalizzazione riparatrice. Inoltre a disposizione avranno l’opportunità di attingere dalla Next Gen, fondata con l’intento di valorizzare i giovani e poi portarli alla conscarazione inserendoli definitivamente in prima squadra.

Sul fronte ingaggi, Giuntoli-Manna nell’allestire la squadra più forte possibile dovranno ingaggiare giocatori a basso costo. Del resto qualcosina in merito già hanno mosso, iniziando a ridurre gli stipendi dei giocatori che hanno il riconoscimento economico annuo molto alto.

La nuova sfida per gli uomini Juve è già iniziata: manovrare il calciomercato con basso impatto economico per allestire la migliore squadra possibile che poi sia capace di vincere sarebbe la massima espressione di un lavoro certosino che di riflesso andrebbe ad incidere e a migliorare di conseguenza le casse societarie.

Se da una parte migliorare le casse societarie e dare la possibilità alla società di approvare un bilancio sano corrisponde alla necessità di ottemperare per la Juventus agli accordi che la UEFA ha imposto affinché la squadra una volta guadagnato sul campo la qualificazione alle coppe possa rigiocarle dall’altra significa riuscire a costruire nuovamente un modello vincente.