Nel secondo trimestre del 2023, il mercato immobiliare italiano ha riscontrato una contrazione significativa nelle compravendite, mostrando una diminuzione del 16%. Questa cifra segue una precedente flessione dell’8,3% nel primo trimestre dello stesso anno. Ciò potrebbe essere attribuito all’aumento dei prezzi delle case, che hanno registrato una crescita del 2%.

Mercato immobiliare secondo trimestre 2023: aumentano i prezzi degli immobili

L’indice dei prezzi delle abitazioni (IPAB) ha segnato un aumento del 2% nel secondo trimestre rispetto al trimestre precedente. Rispetto allo stesso periodo del 2022, l’aumento è stato dello 0,7%, una cifra leggermente inferiore all’incremento del 1% osservato nel primo trimestre del 2023. Questi aumenti sono stati influenzati da variazioni nei prezzi delle nuove abitazioni e delle abitazioni esistenti, con aumenti annui rispettivi dello 0,5% e dello 0,8%.

Disparità regionali nei prezzi immobiliari

Una lente d’ingrandimento sulle tendenze regionali mostra una dinamica differenziata:

  • Nord Italia: qui, le cifre indicano una robusta crescita. Milano si distingue, registrando un incremento annuo del 7,1%. Torino non è lontana, con un notevole aumento del 4,1%.
  • Centro Italia: la situazione è diversa, con una tendenza al ribasso nei prezzi delle abitazioni, mostrando una flessione dello 0,7%.
  • Sud Italia e Isole: la diminuzione è stata ancor più marcata, con un calo dell’1,5% rispetto all’aumento dello 0,7% del trimestre precedente.

Non solo le regioni, ma anche alcune tra le principali città italiane presentano dinamiche interessanti:

  • Milano: come anticipato, l’incremento annuo dei prezzi delle abitazioni è del 7,1%, superando l’aumento del 5,8% del trimestre precedente.
  • Torino: la città mostra un aumento tendenziale del 4,1%, un notevole salto rispetto all’incremento dello 0,7% del trimestre precedente.
  • Roma: la capitale presenta una dinamica più moderata, con un incremento dello 0,6%, in decelerazione rispetto all’1,9% del trimestre precedente.

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Mercato immobiliare secondo trimestre 2023: analisi del mercato residenziale

Le abitazioni di recente costruzione hanno mostrato un tasso di crescita dello 0,5%. Questa dinamica coincide con un calo consecutivo delle transazioni immobiliari residenziali, segnalando possibili sfide future. La contrazione del mercato è stata del 16% nell’ultimo trimestre, accelerando rispetto al calo dell’8% registrato in precedenza. La prospettiva indica potenzialmente 120.000 transazioni in meno rispetto all’anno precedente. Questa situazione è in parte attribuita a una diminuzione del credito disponibile, che ha influenzato la domanda di case.

Le statistiche rivelano una diminuzione delle transazioni a Bologna del 22,8%, a Roma del 21,5% e a Milano del 17,1%. Questa brusca frenata nelle principali città è stata influenzata da fattori come l’aumento dei tassi di interesse e la crescente ricerca di spazi abitativi iniziata durante la pandemia.

L’impatto sul settore dei mutui

MutuiOnline.it evidenzia significative variazioni nel settore dei mutui. Vi è stato un drammatico calo dei mutui per la prima casa, che ora rappresentano solo il 56,2% del totale, in netta diminuzione rispetto al 72,9% dell’anno precedente. Questo cambiamento è in parte dovuto all’aumento dei tassi di interesse e a una maggiore cautela da parte degli acquirenti.

Prezzi delle case e inflazione

I prezzi delle case sembrano mantenere una certa stabilità, ma quando messi a confronto con un tasso d’inflazione dell’8%, risulta che in termini reali vi sia una diminuzione. Questa dinamica contrasta con le tendenze osservate in paesi come l’Inghilterra e gli Stati Uniti.

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Mercato immobiliare secondo trimestre: quali prospettive per la fine del 2023?

L’istituto Scenari Immobiliari prevede una crescita del 3,6% nel giro d’affari, avvicinandosi a 150 miliardi di euro. Questa crescita contrasta con la percezione di un mercato in difficoltà, poiché ci sono significative sfide in termini di offerta e domanda. La crisi attuale è legata alla mancanza di nuove costruzioni, influenzata dalla pandemia, e a una diminuzione delle case in affitto.

Per il futuro si guarda all’invecchiamento della popolazione e la necessità di adeguarsi agli standard europei in materia di efficienza energetica. Tuttavia, c’è anche da considerare che le agevolazioni per i giovani (under 36) hanno portato a un aumento delle richieste, ma si tratta di misure non eterne, misure che dovrebbero essere transitorie nel mentre si lavora a migliorare una certa situazione che impedisce quella criticità per la quale si registra una determinata mancanza. Ma all’esterno la situazione resta sempre la stessa, se non peggiore.