Spuntano nuovi dettagli sui casi di violenza sessuale che nelle scorse ore hanno portato all’arresto di un netturbino di 59 anni residente a Roma, Ubaldo Manuali. A riportarli è il Corriere della Sera, che in un articolo cita le testimonianze delle vittime, adescate online, drogate e poi abusate nella casa in cui l’uomo conviveva con l’attuale compagna, ignara di tutto, o nelle loro abitazioni.
Netturbino arrestato per violenza sessuale a Roma, le testimonianze delle vittime
Sarebbero tre, in totale, le donne finite nella sua trappola, tutte di almeno 10 anni più giovani di lui, che lavorava come operatore ecologico per una ditta di Fiano Romano. Stando al loro racconto, le adescava online, soprattutto su Facebook, dove era solito enfatizzare la sua somiglianza con l’attore canadese Keanu Reeves e con il cantante romano Fabrizio Moro.
Era gentile, ci siamo conosciuti sui social e dopo un po’ abbiamo deciso di uscire insieme,
ha raccontato agli inquirenti una delle vittime. Un’altra ha ricordato:
Abbiamo dormito assieme e quando mi sono svegliata lui era ancora lì, senza che fosse cambiato il suo atteggiamento.
Tra una chiacchiera e l’altra le sedava somministrando loro dei farmaci, in modo che non si rendessero conto di quanto sarebbe accaduto subito dopo: le violenze.
Siamo diventati amici in rete, poi ci siamo incontrati, abbiamo preso uno Spritz e non mi ricordo più nulla,
ha dichiarato una di loro. Tutte, svegliandosi la mattina successiva al loro incontro, si erano sentite confuse e non riuscivano a capire cosa fosse successo. Ricostruendo la vicenda avevano poi trovato il coraggio di denunciarlo. Le successive indagini avevano fatto il resto: a casa dell’uomo gli inquirenti avevano trovato una boccetta di sedativo e diverse foto che ritraevano le vittime, scattate dal 53enne con il suo smartphone e poi inviate in chat ad alcuni amici, quasi per vantarsi.
Video e foto diffusi online
Dall’analisi del suo telefono cellulare sarebbero emersi addirittura dei video in cui l’uomo, dopo averle stordite, riprendeva le donne mentre le stuprava, senza però mostrare il loro volto. “Guardate che sc…”, scriveva. Per questo è accusato anche di diffusione illecita di video e foto porno.
Nelle scorse ore è stato trasferito nel carcere di Regina Coeli perché, secondo gli inquirenti, c’era il rischio che inquinasse le prove oppure che reiterasse il reato. Non si esclude che, indagando più a fondo, possano essere accertati altri casi di violenza, consumatisi in passato su donne residenti nell’area compresa tra Riano, Capranica e Mazzano Romano. Per ora, assistito dall’avvocata Tiziana Ronchetti, lui ha dichiarato di essere innocente, sostenendo che le tre donne fossero consenzienti al momento dei fatti.
La reazione degli utenti sul web
La spazzatura che raccoglie è meglio di lui, che è un rifiuto umano,
scrive intanto qualcuno sui social. Un altro utente aggiunge, ironicamente:
Dev’essere veramente una gran cosa, per l’autostima, se per fare sesso con una donna sei costretto a drogarla o a farla ubriacare. Ti svegli la mattina dopo, ti guardi allo specchio e ti dici ‘Sei stato grande! Sicuramente le è piaciuto moltissimo, mentre era priva di sensi!’
In tanti si dicono esterrefatti per l’ennesimo episodio di violenza. Paradossale il fatto che proprio lui, Manuali, sui social, qualche tempo prima di finire in manette, avesse condiviso la notizia di uno stupro subìto da una ragazza in treno. Notizia a cui un amico, tra i commenti, aveva risposto:
Castrazione chimica immediata.
Forse non aspettandosi che anche lui potesse nascondere un lato simile.
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