Claudio Baglioni è pronto a ripartire con il suo tour con il concerto a Roma del 21 settembre, lo farà con una scaletta omaggio alla sua carriera per lo spettacolo “aTUTTOCUORE” destinato a segnare uno spartiacque. Un’esperienza totalmente immersiva, che abbiamo avuto modo di vivere in un’esclusiva anteprima capace di lasciarci senza parole. Merito dello straordinario talento vocale del cantautore numero uno della musica italiana, ma anche della sapiente direzione di Giuliano Peparini con un totale di 102 tra musicisti, coristi, ballerini e performer sul palco a pieno regime. Baglioni regala oltre 3 ore e 10 di concerto senza mai stonare, mostrando un’incredibile tenuta vocale e dimostrando ancora una volta come anche i numeri uno non si debbano adagiare sugli allori. Per iniziare vi sveliamo la scaletta con ben 35 canzoni e ben 3 medley con tre brani in ognuno.

Claudio Baglioni concerto Roma scaletta dello spettacolo “aTUTTOCUORE”

Una scaletta straordinaria quella del concerto di Claudio Baglioni, capace di abbracciare interamente la carriera dell’artista omaggiandone pienamente la discografia. Del nuovo album troverete solo cinque brani dei 38 portati in scena. Da segnalare che 9 di questi saranno inclusi in 3 medley da 3 brani, momenti davvero intensi ed emozionanti dove i performer osserveranno il cantante al centro della scena. Nessuno rimarrà deluso. Si parte con “Le vie dei colori”, passando poi a “E tu come stai”, per poi andare a “Dagli il via”, “Acqua Dalla Luna”, “Con tutto l’amore che posso”, “Quante volte”, “Un po’ di più”, mandando in visibilio il pubblico con “Gli anni più belli” canzone del film di omonimo di Muccino. C’è una fase dove troviamo tutti i grandi classici Mal D’Amore, Viva l’Inghilterra , e il primo medley con L’uomo della storia  – Cuore di aliante  Uomo di varietà. La parte finale del concerto inizia idealmente con “Questo Piccolo Grande Amore” su un piano in cima alle scale e il pubblico a cantare, poi via via arrivano “Dodici note” “Io sono qui” un medley con Amore Bello – Solo – Sabato Pomeriggio, una versione cinematografica di “Porta portese” e le mille sfere di luce con “Avrai“. Il finale è un tripudio con uno show più bello dell’altro, dalla sposa di “Mille giorni di te e di me”, alle coreografie conVoglio andar via” “E Tu” “Strada Facendo” e “La vita adesso“.

Recensione di uno spettacolo capace davvero di toccare tutto il cuore del pubblico

“Il dovere di un artista è quello di precedere il suo pubblico, senza lasciarsi trainare dal gusto degli altri. Deve indicare una novità e sollecitare un’emozione non ancora provata”, esordisce così Claudio Baglioni sul palco dando il benvenuto al pubblico invitato per la prova generale del suo nuovo spettacolo “aTUTTOCUORE” che prenderà il via il 21 settembre al Foro Italico di Roma. Uno show davvero spettacolare con un palco sfruttato su più livelli ed un ampio corpo di ballo su delle scale, l’effetto realizzato da Giuliano Peparini è quello di un’esperienza totalizzante ed immersiva, siamo davanti alla musica che incontra il cinema. Lo fa in modo evidente, quasi sfacciato quando in “Porta Portese” rimanda ai film di Wes Anderson e in “Voglio andar via” con un riferimento a West Side Story.

Lo spettacolo di Claudio Baglioni è ricchissimo, con un palco che non sembra capace di contenere gli straripanti performer nei momenti di massima allegoria artistica. Sembra quasi che la scena strabordi per travolgere la platea degli spettatori, il risultato di questa ennesima riproposizione artistica completamente inedita di un repertorio sconfinato e arcinoto è la dimostrazione del perché il cantautore romano sia ancora il numero uno del suo genere. In “Al centro” c‘era un qualcosa di orizzontale privo di alcun supporto tecnologico, a Caracalla con “Dodici Note – Tutti su!” avevamo visto un asssaggio di esibizione, ma qui c’è una vera e propria apoteosi con un’estasi cinematografica mai raggiunta prima.

Baglioni però non è solo spettacolo visivo, ma anche musicale dato che è in una forma straripante. Non sbaglia mai una nota, si diverte a raggiungere note che i più maligni avevano già condannato al playback. Oltre tre ore di concerto ad altissimi livelli, dove non disdegna l’alternanza ricorrente di canzoni impegnate ed intime. Il massimo lo raggiunge con un quadro meraviglioso in Mal D’Amore“, una canzone dove le ballerine indossano un lungo strascico giallo e un vestito blu simbolo dell’Ucraina. La libertà del sentimento si fonde con quella del popolo ferito, un messaggio che Giuliano Peparini ha dichiarato essere arrivato in modo inconscio ma che arriva dritto al cuore del pubblico. La scena è piena in ogni canzone che si trasforma in un quadro. Ci sono poi i riferimenti all’amore, quello di “Avrai” con sfere di luce a illuminare il cammino o di “Mille giorni di te e di me” con una ballerina così androgina da sembrare un uomo vestito da sposa in un chiaro riferimento all’universalità dell’amore senza genere. Claudio Baglioni è un cantautore e i cantautori inviano messaggi sociali e civili come ha dimostrato con le sue frasi su Lampedusa. “A tutto cuore” segna un grandissimo ritorno, l’ennesima grande innovazione della sua interminabile carriera.

Claudio Baglioni racconta “aTUTTOCUORE”: “Può essere una prova generale per gli stadi”

Claudio Baglioni è stremato, ma estremamente soddisfatto nel suo incontro con noi in tarda notte: “Peparini questo è il terzo di una trilogia. Le maschere? Fanno parte della mia vita artistica. Le togliamo alla fine mostrando chi siamo davvero, ma servono a darci anche forza e sicurezza come nel caso della giacca di ‘Cuore di Aliante’, è proprio quella originale” spiega sorridendo l’artista. Quello che abbiamo visto è il capitolo finale di questa fase della sua carriera: “Lo spettacolo va oltre la canzone stessa. È faticoso, ma anche divertente fare un concerto così immersivo. È un paese delle meraviglie, un ritorno ad una situazione pre adolescenziale. Penso che chi viene a ci sceglie debba essere stupito, a me piacerebbe fare musica di evasione. Non dico che possiamo porre fine alle cose brutte del mondo, però possiamo contribuire ad aumentare quelle positive“. 

Claudio Baglioni confessa poi che forse i tempi sono maturi per un ritorno all’Olimpico: “Può essere una prova generale per gli stadi, si deve ritrovare la dimensione giusta. Quando hai 30-40 mila persone è un fatto fisico e non c’è la vera azione teatrale. Noi abbiamo dei Led sul palco, ma c’era tanto sudore. Stiamo facendo delle prove per tornare in uno spazio più grande, potrebbe essere l’anno prossimo”.

L’artista ha definito una rock opera “A tutto cuore”: “Credo che il rock sia un titolo antico, d’istinto l’ho chiamato una Rock Opera. Noi i musical in Italia li consideriamo un sottogeneri ma in realtà sono una variazione del melodramma. Per un po’ non ne abbiamo più fatti, ma c’è un dinamismo incredibile. Anche se non è propriamente rock ci avviciniamo a quel genere”.

Poi confessa che decidere quali canzoni includere in uno show non sia così agevole: “Mi sono sempre trovato in difficoltà per le scalette, me la sono cavata fino al secondo album perché erano solo 18 canzoni registrate e  potevo farle tutte. Quando succede questo si va verso con un’antologia. Quando si fanno spettacoli con tanto pubblico non ci sono solo addetti ai lavori per questo si va verso l’antologia”.